Uk: la strage di bambini e il corto circuito dei coltelli

La vera e propria mattanza che si è consumata a Southport, vicino Liverpool, pochi giorni or sono è ancora da chiarire nei suoi contorni precisi. Ciò che si sa finora è che ad aggredire i bambini e le bambine che erano riuniti per un evento di danza sulle canzoni di Taylor Swift è stato un 17enne inglese, e che è esclusa la pista terroristica. Il bilancio è gravissimo, tre bambini hanno perso la vita (il più grande aveva solo 9 anni) e altre 10 persone, tra bambini e adulti che avevano il compito di gestirli, sono feriti gravemente. Nelle ore successive all’orrore, è stata diffusa la diceria secondo la quale l’omicida sarebbe stato legato alla locale moschea, il che ha determinato una vera e propria sommossa da parte di alcuni soggetti legati a una associazione di estrema destra, che hanno attaccato le forze di polizia sopraggiunte con pietre e mattoni.

Colpa dei coltelli?
Il primo ministro britannico Keir Starmer, sopraggiunto sul posto per una commemorazione di quanto accaduto, è stato anch’egli oggetto di critiche da parte dei presenti e prima della visita ha annunciato, ovviamente, nuove iniziative repressive sui crimini compiuti con l’uso dei coltelli.

Proprio su questo si concentra in effetti il nocciolo del problema, che sta assumendo i contorni di un vero e proprio corto circuito: in Gran Bretagna gli strumenti da punta e da taglio sono di gran lunga i più utilizzati per commettere aggressioni e omicidi, non solo (e non tanto) per l’estrema rigorosità della normativa sul possesso di armi da fuoco, ma anche (e ovviamente) per la facile reperibilità e il basso costo dei coltelli.

Il crimine dilaga (soprattutto tra i giovanissimi)
Questo aspetto diventa particolarmente importante se si valuta che l’età media degli aggressori/omicidi è in continua discesa, tanto da risultare in molti casi al di sotto della maggiore età. Secondo le statistiche, nel periodo compreso tra il marzo 2023 e il marzo 2024 i crimini commessi con armi da punta e da taglio (incluso il semplice porto illegale) sono aumentati del 7 per cento in Inghilterra e Galles, ma del 20 per cento nella sola città di Londra. Il governo è già intervenuto negli anni scorsi, vietando la vendita dei cosiddetti “coltelli Zombie” (coltelli esteticamente elaborati in stile steampunk, elettivamente destinati a un pubblico giovane) e vietando la vendita di coltelli (anche da cucina) ai minorenni ma, guarda caso, adesso sta emergendo il vero limite della forma mentis (diffusa un po’ dappertutto nel mondo occidentale), secondo la quale quando ci sono crimini commessi con un certo tipo di arma, la soluzione è vietare quel tipo di arma, piuttosto che cercare di analizzare le cause vere del fenomeno criminale in sé. Adesso si è arrivati al capolinea di questa scuola di pensiero: vietate completamente le pistole, vietati i “coltelli zombie”, guarda caso si scopre che tra il marzo 2022 e il marzo 2023, praticamente la metà degli omicidi commessi con armi da punta e da taglio (101 su 244) sono stati commessi… con coltelli da cucina. I famosi “coltelli zombie” vietati dal 2016, nel periodo considerato, hanno causato solo 7 vittime e i machete (altra tipologia di strumenti da taglio sui quali si intende intervenire in modo repressivo da parte del governo) ne hanno causati 14.

Cosa appare, quindi, evidente da quanto esposto? Che i provvedimenti repressivi emanati “a cascata” per vietare via via gli strumenti che si ritengono “responsabili” della violenza in Gran Bretagna (quasi che siano animati di vita propria…) in realtà non hanno effetto alcuno sull’incidenza delle aggressioni e degli omicidi, semplicemente perché questi ultimi non sono in alcun modo legati al “mezzo”, bensì risultano scaturire da elementi prettamente sociali costituiti da tensioni inter-etniche nelle differenti comunità cittadine, scarsa scolarizzazione giovanile e, in definitiva, elementi prettamente collegati al deficit educativo e culturale che affligge in particolare proprio le giovani generazioni. Oltre a questo aspetto, si sta evidenziando un altro confine del “corto circuito” al quale facciamo riferimento: guarda un po’, si è arrivati a capire che il coltello da cucina non potrà essere estirpato da ogni singola casa del Regno unito. E anche qualora si riuscisse a farlo, in un mondo utopistico, allora si scoprirà che gli omicidi in strada saranno commessi con bottiglie rotte, mattoni, sassi e pietre, quello che volete voi. La Gran Bretagna sta, quindi, arrivando al capolinea di quella perniciosa forma di pensiero secondo la quale sono le “cose” a uccidere e non le persone. Resta ancora da capire quanti altri morti saranno necessari prima che a qualcuno venga in mente di intervenire seriamente per cercare di recuperare le persone, e in particolare i giovani, anziché continuare a perdere tempo sulle “cose”.