L'aggressione che Giardiello ha messo a segno al tribunale di Milano, armato di pistola, è stata sfruttata ad arte per una campagna mediatica senza precedenti contro le armi ai cittadini. Adesso, però, il caso che si è verificato al tribunale di Lodi rischia (si fa per dire…) di spostare finalmente l'attenzione del pubblico sull'unico, vero problema: in che stato è la vigilanza dei tribunali italiani?
A quanto pare, al tribunale di Lodi i metal detector in ingresso sono rotti da mesi e, nonostante quanto accaduto al tribunale di Milano… sono rimasti rotti! Per questo motivo una signora, definita "insospettabile", è entrata tranquillamente nel palazzo di giustizia con un coltello nella borsetta, chiedendo di parlare con il pm che segue un caso che la vede coinvolta come parte lesa. Ha quindi cercato di aggredirlo, ma è stata fortunatamente fermata da una funzionaria che ha ingaggiato una colluttazione, restando ferita in modo lieve. Dall'assemblea dei dipendenti del tribunale, che sono giustamente rimasti molto impressionati dall'accaduto, è emerso che la riparazione dei metal detector competerebbe al Comune che, però, già presenta crediti per almeno due milioni di euro nei confronti del ministero della Giustizia (ovviamente in ritardo con i pagamenti).
E adesso? Adesso vedremo l'onorevole Fiano annunciare un ddl per obbligare i cittadini a chiedere il porto d'armi per i coltelli da cucina? Adesso vedremo le anime belle dell'informazione chiedersi come mai ci siano "tutti questi coltelli in giro"? E il ministero, non farà una bella circolare sull'argomento? Non è forse ora di finirla di prendere in giro i cittadini (armati e non)?