I sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno richiesto al governo interventi urgenti per una più efficace regolamentazione del settore della vigilanza privata. “due fatti di cronaca”, si legge nel comunicato, “mortali per i lavoratori impegnati nel servizio, hanno indotto le federazioni sindacali del terziario a scrivere al ministro degli Interni, Giuliano Amato, e al viceministro, Marco Minniti, per rappresentare loro una realtà molto cambiata rispetto alla norma…
I sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno richiesto al governo interventi
urgenti per una più efficace regolamentazione del settore della vigilanza
privata. “due fatti di cronaca”, si legge nel comunicato, “mortali per i
lavoratori impegnati nel servizio, hanno indotto le federazioni sindacali del
terziario a scrivere al ministro degli Interni, Giuliano Amato, e al
viceministro, Marco Minniti, per rappresentare loro una realtà molto cambiata
rispetto alla normativa in atto. Normativa aggirata, perché per scendere al di
sotto della cosiddetta “tariffa di legalità” stabilita dalle prefetture, certe
aziende non esitano ad abbattere i costi a spese del personale e della
sicurezza, chiamando a svolgere servizi propri della vigilanza privata figure
che di volta in volta sono definite “portierato”, “guardia ai fuochi” e così
via. Lavoratori senza alcuna preparazione professionale, senza qualifica, senza
tutela giuridica. Ma questo è un settore nel quale gli errori e la
superficialità si possono pagare con la vita. È urgente intervenire per
eliminare le attuali storture e avviare un controllo a tappeto delle aziende
del settore, attraverso le questure e le prefetture, per verificare rispetto
delle norme e reale capacità operativa. Il rischio è insito in questo lavoro,
ma proprio per questo al dato fisiologico non dovrebbe essere permesso che
l’avida ricerca del profitto massimizzato a tutti i costi elevi il tasso di
pericolo oltre misura”.