Il grimaldello del nuovo presidente statunitense per imporre restrizioni in materia di armi senza passare dal congresso (e soprattutto dal senato) possono essere la riforma e il rifinanziamento del bureau of alcohol, tobacco and firearms
Potrebbe essere il Bureau of alcohol, tobacco and firearms il grimaldello utile al nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, di imporre restrizioni sulla vendita e sul commercio di armi senza la necessità di passare attraverso atti normativi soggetti al vaglio da parte del congresso o del senato. Questo almeno secondo i pessimisti e secondo anche alcune indicazioni dedotte dalle dichiarazioni del periodo della campagna elettorale, in base alle quali il “nuovo corso” dell’amministrazione Biden sarebbe quello di colpire anche le infrazioni più lievi alla disciplina legale che regola il commercio delle armi con la revoca della licenza ai venditori al dettaglio e ai produttori. Secondo gli ottimisti, invece, Biden potrebbe lavorare a una soluzione di compromesso, snellendo e semplificando la burocrazia legata al commercio legale di armi, ma dando allo stesso tempo all’Atf il potere di reprimere efficacemente le violazioni più gravi. È un fatto, comunque, che l’Atf al momento sconta un atteggiamento di disinteresse da parte dei vertici politici federali che si protrae da diversi anni: un disinteresse che si è innanzi tutto concretizzato nella mancanza di un “vero” direttore del bureau, visto che dal 2006 questa carica è stata pressoché sempre assunta ad interim in capo a soggetti con altre cariche. A fronte di un aumento esponenziale delle transazioni in materia di armi in particolare sotto il secondo mandato Obama e nell’ultimo anno, il budget a disposizione dell’Atf è aumentato solo del 6 per cento nell’ultimo decennio e, nel 2019, l’ufficio aveva a disposizione soli 770 ispettori per la verifica di oltre 53 mila rivenditori autorizzati al dettaglio di armi e 13 mila aziende produttrici. Ecco perché, innanzi, tutto, Biden ha promesso di “garantire fondi sufficienti al dipartimento di giustizia (dal quale l’Atf dipende, ndr) per applicare efficacemente le leggi esistenti sulle armi, aumentare la frequenza delle ispezioni dei commercianti di armi da fuoco e abrogare gli ostacoli al loro lavoro”.