La “bolla” di acquisti forsennati di armi da parte dei cittadini statunitensi sta iniziando a sgonfiarsi? O semplicemente una rondine, cioè i dati relativi a un solo mese, non fa primavera? È presto per trarre conclusioni che abbiano un valore statistico, sta di fatto che per la prima volta da quasi un anno, nel mese di febbraio il quantitativo di armi acquistate legalmente negli Usa è in flessione, dopo il boom assoluto di gennaio. Si parla, secondo i dati forniti dallo Small arms analytics and forecasting (Saaf), di un calo del 32 per cento rispetto al mese di gennaio 2021, ma si tratta comunque di un valore complessivo superiore del 10 per cento rispetto allo stesso mese del 2020. Secondo alcuni analisti, questo segnale di flessione potrebbe essere il sintomo del fatto che si stia cominciando a verificare la saturazione del mercato, mentre secondo l’Nssf la motivazione potrebbe consistere nel fatto che magazzini di armerie e distributori sono ormai vuoti e l’offerta non riesce a star dietro alla domanda. Secondo l’Fbi, nel mese di febbraio sono stati comunque effettuati oltre 3,4 milioni di background check (la verifica dei precedenti prima di un acquisto in armeria), contri i 4,3 milioni di gennaio.