In risposta alle richieste di maggior trasparenza della polizia, è iniziata la sperimentazione di telecamere montate direttamente sulle pistole
Sarà probabilmente il dipartimento di polizia di King city, in California, a essere ricordato come il primo quantomeno nello Stato ad aver introdotto ufficialmente l’uso di microcamere montate direttamente sulle pistole degli agenti. Ma secondo Viridian weapon technologies, un’azienda specializzata del Minnesota, oltre 500 agenzie in 47 Stati dell’unione stanno valutando hanno iniziato la sperimentazione. Le microcamere si fissano direttamente sulle slitte Picatinny delle quali ormai tutte le pistole di moderna generazione sono dotate. “Per rispondere alle richieste della cittadinanza in merito alle sparatorie nelle quali sia coinvolto un agente”, ha dichiarato il capo della polizia di King city, Robert Masterson, “ho pensato che fosse importante avere la prospettiva di ciò che l’agente più direttamente vede e il miglior punto di vista possibile è quello della canna della pistola”.
Quasi la metà delle forze dell’ordine statunitensi, ormai da alcuni anni, fanno uso di body cam, cioè di telecamere fissate sull’uniforme e la telecamera montata sull’arma non intende sostituirsi a essa, bensì risultare complementare. Anche perché, ovviamente, l’attivazione della telecamera sull’arma avviene con l’estrazione della fondina e non è in grado di fornire alcuna indicazione su scontri fisici o eventuale uso di brutalità quando l’arma non è utilizzata. Secondo alcuni analisti, tra l’altro, la telecamera sarebbe comunque poco utile perché non fornirebbe alcun elemento sul contesto che abbia determinato l’estrazione dell’arma da parte dell’operatore, che rappresenta però spesso l’elemento più cruciale nella valutazione dell’azione e per determinare se l’azione fosse legittima o meno.