I dati pubblicati dall’Fbi relativamente alle richieste di Instant check (la verifica preliminare sui motivi ostativi all’acquisto di un’arma in armeria, obbligatoria ormai in tutti gli Stati Usa) evidenzia una ripresa delle vendite di armi nel mese di agosto, rispetto al mese precedente. A luglio infatti le richieste di Instant check (che non prendono in considerazione tutte le transazioni di armi, ma rappresentano un indicatore orientativo abbastanza affidabile) sono state 2.404.335, mentre nel mese di agosto sono salite a 2.518.137, non lontano dalle 2.340.383 di giugno. Se la tendenza rimarrà invariata fino alla fine dell’anno, il 2022 si concluderà al terzo posto di sempre per vendite di armi civili negli Stati Uniti, dopo i record difficilmente eguagliabili del 2020 e 2021. A fornire il booster agli acquisti, in autunno, potrebbe essere l’iter legislativo della legge sulla messa al bando degli Ar15 e delle altre armi “d’assalto”, che dovrà essere valutata al senato dopo l’approvazione da parte del congresso appena prima delle ferie estive. “I cittadini americani”, ha commentato la Nssf (l’associazione di categoria che riunisce produttori e distributori di armi), “stanno esercitando i loro diritti in materia di armi a milioni ogni mese, mentre i politici per il controllo delle armi sanno solo parlare di come privarli dei loro diritti costituzionali. I cittadini stanno votando con i loro portafogli. Di questo i politici dovrebbero tenere conto e concentrare i loro sforzi per contrastare i criminali che fanno un uso illegale delle armi”.