Le richieste di Background check, le verifiche preventive sui potenziali acquirenti di armi da fuoco tramite il database dell’Fbi, sono tornate a crescere in modo evidente negli Stati Uniti per il mese di marzo 2022, rispetto ai primi due mesi dell’anno. In particolare, si parla di 3.081.724 richieste nel terzo mese 2022, contro le 2.554.912 di febbraio e le 2.591.588 di gennaio. Si è tornati ai livelli dei mesi più “caldi” del 2021, con una decisa risalita rispetto all’autunno e all’inverno (con la sola eccezione del mese di dicembre, anch’esso sopra quota 3 milioni). Mark Oliva, direttore degli affari esteri della Nssf (National shooting sports foundation, l’associazione di categoria dei produttori e commercianti), ha commentato: “i riferimenti ufficiosi di un crescente interesse nell’acquisto di armi in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che hanno cominciato a diffondersi negli ultimi mesi di febbraio, hanno trovato conferma nel mese di marzo, con un incremento significativo degli acquisti”.
Siamo, comunque, ancora lontani dai numeri che hanno caratterizzato il marzo 2021, con il record assoluto di Background check, pari a 4.691.738, e il marzo 2020 (l’inizio del boom di acquisti negli Usa, con la pandemia e i disordini per il Blm), che aveva fatto segnare 3.740.688 richieste.