Il 2021 potrebbe sbriciolare il già incredibile record di vendita di armi del 2020, negli Usa. Nel solo gennaio, l’Fbi ha dichiarato 4,3 milioni di richieste di Background check
Il 2020 si è concluso con il record assoluto di sempre in termini di vendita di armi da fuoco negli Stati Uniti. Ma il suo record potrebbe non essere destinato a durare: anzi, potrebbe avere vita molto breve. Il dato già disponibile relativamente al mese di gennaio parla di una ulteriore impennata nelle richieste di acquisto di armi e munizioni, complice l’insediamento del presidente democratico (e proibizionista) Joe Biden e i disordini svoltisi nel Campidoglio. L’Fbi ha fornito il dato relativo alle richieste di Background check (il “nulla osta” preventivo al database criminale del burea quando si acquista un’arma in armeria, che non rappresenta il totale delle transazioni ma è un importante indicatore), che per il mese di gennaio sono risultate essere 4,3 milioni: se la tendenza dovesse continuare per gli altri 11 mesi dell’anno, si arriverebbe a un totale di 50 milioni, oltre il doppio dei Background check eseguiti nel 2020.
Per contro, le valutazioni economiche delle società produttrici di armi quotate in borsa (come Smith & Wesson e Ruger), dopo incrementi a due cifre degli utili nel 2020, stanno repentinamente calando, perché la proiezione ai prossimi mesi evidenzia l’elevato rischio di approvazione di normative restrittive da parte dell’amministrazione Biden.