Due parlamentari del Pd lanciano l'allarme sulla vendita per corrispondenza di armi: che, però, è già vietata da "soli" 43 anni…
La bufala di oggi sul recepimento della direttiva 2017/853 sarebbe stata data in pasto agli organi di informazione generalisti, questa volta, da due parlamentari Pd, Andrea Giorgis e Gennaro Migliore, i quali ravviserebbero un “grave pericolo nella mancata conferma del divieto di vendita per corrispondenza di armi da fuoco” nella bozza di recepimento della direttiva europea 2017/853. Da lì, apriti cielo: titoloni sui quotidiani cartacei e on-line relativi al fatto che la Lega vorrebbe togliere il divieto di vendita per corrispondenza che sarebbe stato previsto dalla formulazione originaria della bozza di decreto legislativo di recepimento, votata dal governo Gentiloni. C’è solo il piccolo, trascurabile particolare che… il divieto di compravendita per corrispondenza di armi non era previsto dalla bozza Gentiloni! Bensì dall’articolo 17 della legge 110/75, in vigore da “soli” 43 anni. E del quale nessuno si è anche solo azzardato a mettere in discussione la validità.
Quello di cui si parla nella bozza di recepimento è, semmai, il contratto a distanza, cosa che tra l’altro in Italia già non si configura nel senso previsto dalla direttiva europea, poiché in Italia una qualsiasi cessione tra privati, anche residenti in città lontane tra loro, deve sempre concludersi di persona, con l’accertamento diretto dell’identità dell’acquirente, della validità del suo titolo autorizzativo (porto d’armi, nulla osta) e della legittimità della detenzione da parte del venditore. Dispiace constatare che, ancora una volta, l’approccio da parte della politica (meglio, di una certa parte politica) alla questione sia funzionale solo ed esclusivamente alla distorsione dei fatti e al sensazionalismo in chiave proibizionistica. Anche quando… non c’è nulla da proibire perché è già proibito!
Il vicepresidente della commissione affari costituzionali della Camera, nonché relatore del provvedimento di recepimento, Gianluca Vinci, ha commentato: “Il Pd con l'On. Migliore su Repubblica e Corriere della Sera, si inventa che io, quale Relatore del parere sul recepimento della direttiva Ue 2017/853 sulle armi e munizioni, voglia autorizzare la vendita di armi "on-line", una dichiarazione assurda, una vera "sparata", la bozza di parere da me presentata prevede addirittura limiti ulteriori rispetto alla normativa attuale, questo a tutela della collettività quali un'autorizzazione dell'Autorità di pubblica sicurezza per chi trasporta armi, oggi non prevista, e l'obbligo di utilizzo di guardie giurate per il trasferimento delle armi di categoria A punti 6 e 7 (quelle più pericolose in commercio), fino a oggi nulla di ciò era previsto. La mia proposta di parere della Commissione Affari Costituzionali è perfettamente aderente alla direttiva europea che stiamo recependo ed è anche priva di fronzoli demagogici che tanto piacevano e ancora piacciono al Pd!”.
Lascia un po’ perplessi, a dire la verità, la previsione della necessità di avvalersi di guardie giurate per il trasporto delle A6 e A7, specialmente considerando il fatto che una arma A7 diventa tale… solo nel momento in cui monta un caricatore di capacità superiore al limite consentito (5 e 15 colpi rispettivamente per armi lunghe e corte secondo l’attuale normativa, 10 e 20 colpi secondo la direttiva europea)! Speriamo si tratti di una incomprensione scaturita dal sovrapporsi di proposte e controproposte nell’ambito della discussione parlamentare…