La superstizione assegna al venerdì 13 la malasorte e, per i cacciatori piemontesi, la leggenda è divenuta realtà: lo scorso venerdì il Tar ha, infatti, sospeso il calendario venatorio regionale e tutti gli atti a esso collegati. Il ricorso al tribunale amministrativo era stato proposto dalle associazioni animaliste Lac (Lega per l’abolizione della caccia) e Pro natura, che avevano eccepito “mancanza del piano faunistico venatorio regionale, mancata effettuazione della valutazione d’incidenza ambientale, difetto di motivazione a superamento dei rilievi espressi dall’Ispra per la protezione di numerose specie”. Motivazioni tutte accolte dal Tar, che ha quindi sospeso la caccia ancor prima di cominciare (l’apertura generale è prevista per il 29), i provvedimenti riguardanti la caccia di selezione agli ungulati, la caccia della tipica fauna alpina, i criteri di ammissione dei cacciatori, i periodi di prelievo alle specie migratrici. L’assessore alle politiche agricole, Claudio Sacchetto, ha espresso dichiarazioni rassicuranti: “La caccia non si fermerà, martedì presenterò in giunta la nuova delibera in grado di superare il problema”.
Venerdì nero per la caccia in Piemonte
La superstizione assegna al venerdì 13 la malasorte e, per i cacciatori piemontesi, la leggenda è divenuta realtà: lo scorso venerdì il Tar ha, infatti, sospeso il calendario venatorio regionale e tutti gli atti a esso collegati