Parte dal senato, più precisamente dal relatore Maurizio Saia (Pdl), una proposta di riforma della polizia locale, che sarà presto un disegno di legge. Un progetto di coordinamento nazionale perché, come ha spiegato lo stesso senatore, «Vogliamo che tutti i comuni e le regioni si adeguino a linee guida che stabiliscano, a livello nazionale, armamenti, divise, gradi e utilizzi di un corpo che conta oltre 60 mila uomini. I questi anni, alcuni agenti sono stati denunciat…
Parte dal senato, più precisamente dal relatore Maurizio Saia (Pdl), una
proposta di riforma della polizia locale, che sarà presto un disegno di legge.
Un progetto di coordinamento nazionale perché, come ha spiegato lo stesso
senatore, «Vogliamo che tutti i comuni e le regioni si adeguino a linee guida
che stabiliscano, a livello nazionale, armamenti, divise, gradi e utilizzi di
un corpo che conta oltre 60 mila uomini. I questi anni, alcuni agenti sono
stati denunciati perché in possesso di uno sfollagente o una pistola. Ma come
potrebbero difendere se stessi e la popolazione durante attività rischiose se
non legittimamente armati?». Un altro punto previsto nel progetto è il
superamento dei limiti territoriali, nel rispetto del contratto di assunzione.
Attualmente, gli operatori non sono considerati poliziotti locali, ma
classificati alla stregua degli altri impiegati comunali e nel caso in cui,
come spesso avviene, debbano sconfinare per ragioni di servizio sono fuori da
ogni regola e tutela.