Ripartono con successo le gare al Concaverde di Lonato del Garda. Al termine della competizione We Will Win (noi vinceremo) è stato simbolicamente piantato un olivo, simbolo di rinascita e di nuovo inizio
20 giugno 2020 è una data da segnare sul calendario per il Trap Concaverde. Dopo la lunga sosta dovuta all’emergenza Covid-19, la struttura gardesana è tornata a ospitare la prima di una lunga serie di competizioni che, da qui alla fine dell’anno, ridaranno il giusto lustro alle blasonate pedane su cui, solo pochi mesi fa, i più forti atleti del pianeta davano vita ad avvincenti testa a testa nel campionato mondiale e in quello europeo delle discipline olimpiche del tiro a volo.
La ripartenza è stata fuor di dubbio ottima e la gara ad essa dedicata, dall’evocativo titolo We Will Win (noi vinceremo), ha sfiorato quota 300 partecipanti. Tra questi, a coronarsi d’alloro o, meglio, di olivo, come poi spiegheremo, sono stati Alberto Belluzzo (75/75), il migliore in assoluto tra tutti gli atleti in gara, e Luca Gerri (72/75), primo nella sfida riservata al settore giovanile. Doveroso dare risalto, dopo le tante settimane di stop, al punteggio pieno fatto realizzare dal tiratore, classe 1997, in forza al Tav Porpetto (Ud), che ha dedicato la vittoria alla zia di recente scomparsa: «È stata una gara eccezionale», ha dichiarato Belluzzo, «e frantumare, uno dopo l’altro, tutti i piattelli in programma, in una gara importante e su pedane non facili come quelle di Lonato, è stata un’enorme soddisfazione. Mi complimento con la struttura per l’attenta gestione delle misure anti-contagio». Ottima la prova, come dimostrato dal punteggio di 72 su 75, anche del giovanissimo Luca Gerri: «Non è stato facile ottenere un simile risultato dopo una lunga assenza dalle gare. Siamo stati fermi per tanto tempo e solo da poche settimane ho potuto iniziare nuovamente ad allenarmi sul campo. Nonostante questo fatto, che ha riguardato tutti i tiratori, sono davvero felice del 25+23+24 realizzato oggi».
Al termine della competizione è stato simbolicamente piantato un olivo, donato dalla “freccia verde-oro” Mirco Zanetti alla propria società di appartenenza, il Tav Concaverde appunto. Il gesto, come evidenzia lo stesso simbolismo intrecciato alla storia di questa pianta, è fortemente associato ai valori di rinascita e vittoria. Secondo le Scritture infatti, dopo il diluvio universale, Noè ricevette da una colomba un ramoscello di olivo, che da quel momento divenne il simbolo della promessa di risveglio, di nuovo inizio, di rigenerazione. Anche per gli antichi Greci e Romani l’olivo era una pianta sacra e fortemente emblematica. I primi la usavano per creare le corone con cui cingevano gli atleti vincitori delle Olimpiadi, mentre per i secondi era simbolo insigne per gli uomini illustri (mentre assegnavano l’alloro ai dominatori e ai conquistatori).
Alla messa a dimora dell’olivo e allo svelamento della targa associata all’evento, recante la scritta We Will Win su sfondo tricolore associata ai motti #together4ourpassion, #restart e #lockdownisover, erano presenti i rappresentati delle 4 società organizzatrici della competizione: Ivan Carella, presidente del Concaverde; Ernesto Ferrari, presidente del Top Ten; Italo Rubinelli, in rappresentanza del Poggio dei Castagni; Walter Miotto, dirigente del Cas Concaverde insieme a Valter Possali, delegato provinciale della Fitav. Durante la cerimonia, svoltasi a fine gara, un lungo e caloroso applauso da parte di tutti i presenti è stato dedicato alla memoria di Fausto Chiaramonti, uno dei fondatori del Concaverde scomparso proprio a causa del coronavirus.