L’eurodeputato Andrea Zanoni ha preso spunto dai recenti fatti di cronaca per fare qualunquismo sulla normativa in materia di armi. Dopo l’ultimo episodio verificatosi a Desenzano del Garda (Bs), nel quale un ragazzo si è presentato in classe con il fucile da caccia del padre, ha infatti dichiarato che “è fuor di dubbio come non si debba più temporeggiare per emanare una legge severa che assicuri controlli e sanzioni pesanti per la custodia delle armi”. Secondo Zanoni, membro della Commissione Envi Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare al Parlamento europeo, “nelle case degli italiani ci sono arsenali casalinghi con migliaia di armi. Nella sola provincia di Vicenza, se pensiamo che in passato abbiamo raggiunto punte di 25.000 cacciatori, non si esagera se si stimano dalle 100.000 alle 200.000 armi come minimo. Ma quando un cacciatore non rinnova più la licenza oppure invecchia o muore, che fine fanno quei fucili? Chi controlla che le armi siano veramente intestate ad altra persona che le custodisce a norma? E nei casi di alcolisti mi domando se vengano prese tutte le precauzioni del caso”.
“I fatti di cronaca devono farci riflettere”, ha concluso Zanoni, “è necessario provvedere immediatamente attraverso una legge, per garantire più sicurezza ai cittadini. Deve essere previsto un limite di armi per persona e il ritiro obbligatorio in casi di inabilità, demenza e in tutte quelle condizioni psichiche o fisiche che non permettono al soggetto di gestire correttamente l’arma. È una questione di sicurezza pubblica”.
Deputato, guardi che le leggi delle quali vaneggia, già ci sono…