Si è dato avvio alle operazioni di modifica delle carabine Zastava M76 conservate nel polo logistico di Senigallia, capaci di tiro a raffica, da parte della Tfc di Villa Carcina (Bs), azienda che si è resa disponibile a eseguire le operazioni meccaniche. Le carabine, come è noto, furono sequestrate nell’ormai lontano 2014 che interessò la globalità degli esemplari venduti su tutto il territorio nazionale (oltre 1.200). Dopo una lunga e complessa vicenda giudiziaria, alla fine è stata disposta la restituzione delle armi non capaci di sparare a raffica, indipendentemente dal fatto che i proprietari abbiano presentato o meno una richiesta di dissequestro, ma la procedura di restituzione si è inceppata per alcune problematiche di tipo burocratico-procedurale.
Il numero di armi interessate dalla modifica, secondo quanto riferito da Tfc, è pari a 558 esemplari, i tempi previsti per le operazioni di modifica, comprendendo le lavorazioni in sé, la verifica prevista dal Banco di prova e la spedizione alla sede Tfc per poi restituirle ai proprietari, è prevista in circa 90 giorni. Ai 558 esemplari si aggiunge una ulteriore aliquota di 37 esemplari che erano già stati inviati a Senigallia, ma non sparando direttamente a raffica sono stati reinviati in Tfc e potranno essere restituiti ai proprietari.