Approvato in sede di commissione in Senato un emendamento fortemente richiesto dagli animalisti e sostenuto dai senatori pentastellati e di Leu, che stabilisce lo stanziamento di ben 5 milioni di euro (500 mila euro per il solo 2022) destinati alla sterilizzazione dei cinghiali. Il progetto sperimentale si baserebbe sulla somministrazione ai selvatici di vaccini contraccettivi, che, peraltro, non avrebbero efficacia permanente, ma necessiterebbero di periodici “richiami”, che evidentemente comporterebbero notevoli difficoltà tecniche. Lo scopo, stando a quanto previsto dall’emendamento, sarebbe quello di “contrastare e prevenire con efficacia la proliferazione di alcune specie di fauna, per prevenire eventuali danni economici e in caso di accertati squilibri ecologici”.
Immediata la reazione degli eurodeputati leghisti Marco Dreosto e Massimo Casanova, che hanno definito la scelta “priva di senso e di efficacia, che rende risibile l’Italia nel campo della gestione faunistica agli occhi di molti Stati europei, che nel corso del tempo hanno avviato iniziative diametralmente opposte e ben più efficaci nel controllo delle specie problematiche”. Secondo Casanova si tratterebbe di “scelte ideologiche irrazionali, inapplicabili e inefficaci, i cinghiali possono essere catturati o soppressi gratuitamente, utilizzando il personale specializzato della pubblica amministrazione e del mondo venatorio, soprattutto in quelle aree attraversate da arterie stradali, dove sola presenza fisica della specie costituisce di per sé un grave pericolo per l’incolumità pubblica”.