Il leader di Liberi e uguali, Pietro Grasso, ex presidente del Senato nella passata legislatura, è entrato a gamba tesa nell’iter legislativo sulla legittima difesa
Il leader di Liberi e uguali, Pietro Grasso, ex presidente del Senato nella passata legislatura, è entrato a gamba tesa nell’iter legislativo sulla legittima difesa attualmente in discussione in commissione giustizia del Senato. L’ex magistrato ha, infatti, presentato in commissione la richiesta di esaminare il provvedimento non più in sede redigente, quindi con un iter più rapido, bensì con la procedura consueta in sede referente, che prevede esame e votazione di articoli ed emendamenti tanto in commissione quanto in aula, con conseguente allungamento dei tempi. L’iniziativa del senatore Grasso è stata resa possibile grazie alla cooperazione di alcuni senatori sia del Pd, sia di altre formazioni politiche di opposizione. “La complessità e la delicatezza della materia sottolineata dalle molte audizioni svolte in queste settimane”, ha spiegato Grasso, “mi hanno indotto a chiedere questo cambiamento per dare modo a ciascun senatore di poter intervenire, in piena coscienza, su norme a mio avviso problematiche sul piano giuridico e dannose su quello culturale”. “Non si scherza con le armi né con le leggi”, ha sottolineato Grasso su Twitter, “prima di mettere mano frettolosamente e male su un tema così delicato abbiamo ottenuto che il testo si discuta e si possa emendare in aula tornando alla procedura normale”.
I commenti sui social relativamente a questa iniziativa, abbastanza prevedibilmente, sono stati molto critici (per usare un eufemismo). Tuttavia è lecito domandarsi se effettivamente, su un tema così delicato e potenzialmente a rischio costituzionalità, il presto e il bene possano stare insieme…