Il Comitato direttiva 477 ha commentato la riforma sulla legittima difesa approvata alla camera, stigmatizzando sia i contenuti, sia l'iter di approvazione. Si rischia che vada a finire in niente…
Il Comitato Direttiva 477 ha diramato un comunicato nel quale "non può che prendere atto della sostanziale inutilità della "riforma" della legittima difesa approvata dalla Camera dei Deputati e lamentare la strumentalizzazione politica che è stata fatta dell'argomento, il quale è stato ridotto dalla maggioranza e dal governo ad testo complicato ed ambiguo, sostanzialmente una provocazione per coloro che invece richiedono una normativa più chiara ed una maggiore tutela dell'onesto aggredito piuttosto che del disonesto aggressore.
Trascurando l'ambiguità delle modifiche all'art. 59 CP e la censurabile distinzione tra aggressioni diurne e notturne, si deve infatti constatare come le circostanze solo apparentemente scriminanti inserite all'art. 52 non apportino alcuna novità nei confronti del testo attuale in quanto comunque esplicitamente dipendenti dal requisito della proporzionalità tra difesa ed offesa già in vigore. Ne consegue che nelle situazioni elencate la difesa si considererebbe legittima solo secondo i parametri attuali, come d'altronde qualsiasi altra circostanza non esplicitamente prevista dal testo approvato e non si intravede in ciò alcuna novità realmente positiva.
Non solo quindi il nuovo testo non apporta alcun innovamento o ampliamento della legittima difesa, ma al contrario aumenta il livello di confusione e di interpretabilità della norma mentre è conclamato che la necessità sia quella di garantire chiarezza ed oggettività.
Ulteriormente provocatoria risulta l'approvazione del testo contestualmente alla promessa di modifica in Senato, poiché il secondo passaggio alla Camera che ne deriverà ed i tempi molto limitati per terminare l'iter renderanno con molta probabilità impossibile l'approvazione definitiva della legge.
Ci domandiamo infine che considerazione sia stata data, dalla Camera dei Deputati e dal governo, ai due milioni di cittadini che hanno sottoscritto la proposta di iniziativa popolare sull'inviolabilità del domicilio promossa da l'Italia dei Valori, nei fatti rimasta completamente ignorata ma che introduceva l'importante principio secondo cui colui che commette un reato non può reclamare eventuali danni subiti durante l'azione criminale.
Nell'attuale clima pre-elettorale, il Comitato Direttiva 477 reputa essenziale chiedere a tutti i partiti una chiara presa di posizione in materia di legittima difesa, problema che, a nostro avviso, deve essere risolto prima del termine della legislatura. Anche in merito a quelle che saranno le nostre proposte in materia alle varie forze politiche, vi terremo informati sulla questione in modo da offrire ai cittadini elettori una visione aggiornata e completa di come i vari partiti affronteranno la questione".