Lettera firmata
Tutti gli uffici tendono a ignorare che per la legge la denunzia delle armi o la denunzia delle munizioni sono atti che deve compilare lo stesso cittadino sotto la sua responsabilità, scrivendoci tutto ciò che ritiene utile, e che l’atto deve semplicemente essere fatto pervenire o presentato all’ufficio di ps entro certi termini se si sono acquistate armi nuove. L’ufficio deve immediatamente rilasciare ricevuta dell’atto che il cittadino ha depositato direttamente presso l’ufficio. Detto più chiaramente: la denunzia consiste nel deposito di un atto in cui sono elencate le armi oppure le munizioni da denunziare. La legge prevede anche che ogni denunzia debba elencare anche tutte le armi già detenute e denunziate sul territorio italiano.
La denuncia del cittadino non ha nulla a che vedere con la raccolta dati che gli uffici devono fare per alimentare la banca dati del ministero dell’interno. Questa è un’attività da effettuare secondo i tempi burocratici interni e di cui il cittadino si deve disinteressare. Unico suo eventuale dovere è di fornire i dati necessari per compilare le schede della banca dati, ma trattandosi di schede non ufficiali è l’ufficio di ps che dovrebbe avere l’intelligenza di renderli pubblici in modo che il cittadino possa far loro la gentilezza di elencarli in modo chiaro.
Si consideri inoltre che questi moduli predisposti dagli informatici rispondono affatto alle esigenze del cittadino e della legge, perché le informazioni che servono alla pubblica amministrazione per il controllo delle armi non sono le stesse che servono al cittadino per mettersi in regola con la legge.
Si prenda a esempio il modulo della polizia di Stato: è configurato come se le munizioni fossero sempre collegate a un’arma; manca lo spazio per denunziare munizioni non collegate a un’arma; viene richiesto di indicare l’ex numero di catalogo ormai abolito; non viene richiesto di indicare il numero di colpi, ora importante; non viene richiesto di indicare la categoria europea; non è prevista la denunzia di parti d’arma; non è prevista la denunzia dei caricatori; non è prevista l’indicazione se si tratta di arma antica o comune, da caccia o sportiva, da fuoco o ad aria compressa (lo spazio c’è, molto ristretto, ma al cittadino devono essere indicate le varie alternative).
Quindi il cittadino non può e non deve servirsi dei moduli della pubblica amministrazione perché molto spesso non corrispondono alle sue necessità e quindi rischia di trovarsi fuorilegge
I burocrati si dimenticano che un detentore di armi che ha presentato denuncia alla questura, può essere sottoposto a controllo dai carabinieri o, viceversa, chi l’ha presentata ai carabinieri si può trovare ad essere controllato dalla ps. Per non parlare dei controlli fatti da guardia di finanza o da guardie forestali. E se uno di questi di corpi, che non è in diretto possesso della denunzia, contesta qualche cosa non posso certo raccontargli che la denunzia andava bene per la polizia di Stato o per i caricatori.
In secondo luogo il cittadino ha tutto il diritto di mettersi in regola al più presto possibile perché può aver necessità di trasportare l’arma, di usare l’arma, di darla in comodato o cederla, a partire dall’esatto momento in cui ha presentato la denunzia e non può certo aspettare 15 giorni.
Il cittadino farebbe meglio a servirsi dei nuovi mezzi di comunicazione previsti dallo stesso legislatore proprio per semplificare i rapporti con la pubblica amministrazione. La denunzia può sempre essere fatta a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno o a mezzo Posta elettronica certificata, allegando fotocopia di un documento di identità e dal momento della spedizione si ha in mano la prova di aver rispettato i termini di legge e di aver denunziato le armi. Anzi, questi mezzi di comunicazione sono essenziali in quei casi in cui gli uffici di ps sono chiusi o hanno orari di apertura incompatibili con le necessità del cittadino. Possono verificarsi situazioni in cui non è possibile fare ciò (per esempio perché si è aspettato l’ultimo momento) e allora si è costretti a subire le imposizioni dell’ufficio.
In questi casi, se non si è convinti che la denunzia compilata sul modulo sia adeguata, suggerisco di inviare comunque per posta o Pec, come già esposto, una lettera del seguente tenore: “a seguito della denunzia già presentata il… Vi invio l’allegata elencazione delle armi e munizioni da me detenute in quanto il modulo per l’inserimento in banca dati non consente di indicare tutti i dati relativi ad esse, cosa che potrebbe creare qualche problema di identificazione, specialmente in caso di furto o di controlli”.
E comunque, prima di apporre la propria firma su qualsiasi cosa, controllare bene almeno due volte e richiedere la correzione sul momento degli eventuali errori riscontrati. Apporre la propria firma solo dopo che gli errori siano stati corretti.