Il progetto di legge del Pd sull’estensione dei presupposti per la legittima difesa è stato approvato dalla commissione Giustizia della camera dei deputati e approderà al voto da parte del plenum dell’aula il prossimo 19 aprile
Il progetto di legge del Pd sull’estensione dei presupposti per la legittima difesa è stato approvato dalla commissione Giustizia della camera dei deputati e approderà al voto da parte del plenum dell’aula il prossimo 19 aprile. La proposta, ricordiamo, è stata avanzata da Davide Ermini e interviene sull’articolo 59, disciplinando le aggravanti o scriminanti della colpa. Il testo recita: “Nei casi di cui all’articolo 52, secondo comma, la colpa dell’agente è sempre esclusa quando l’errore è conseguenza del grave turbamento psichico causato dalla persona contro la quale è diretta la reazione”.
Nella relazione che accompagna la proposta, il deputato Pd spiega che “se, in condizioni di così forte stress emotivo (cioè nei casi di furti o rapine domiciliari), si percepisce una situazione “putativa” di pericolo che, se esistente, rientrerebbe nella previsione dell’articolo 52, secondo comma, non vi può essere spazio per la responsabilità per eccesso di legittima difesa”. In altre parole, chi si sente gravemente minacciato, anche se sbaglia a valutare la situazione, non è punibile. Sarà comunque il giudice a valutare caso per caso, senza automatismi. Tutti gli emendamenti proposti sono stati bocciati, compresi quelli avanzati da due deputati del Pd: il primo, firmato da Marco Vazio, intendeva cancellare la parola “grave” prima di “turbamento psichico”, mentre il secondo, di Walter Verini, proponeva che lo Stato rimborsasse al cittadino le spese sostenute, in caso di assoluzione in primo grado o archiviazione. Riguardo a quest’ultima proposta, Ermini ha sottolineato che la bocciatura è stata determinata esclusivamente dall’assenza delle necessarie coperture finanziarie.
Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha così commentato: “la potestà punitiva appartiene esclusivamente allo Stato, che deve garantire le misure più idonee a salvaguardare la sicurezza della collettività, anche al fine di scongiurare il dilagare di forme di giustizia privata”.
Gli altri partiti politici, Lega Nord in testa, annunciano battaglia su un provvedimento che viene ritenuto insufficiente, ma anche all’interno dello stesso Pd non sono mancate critiche, come quelle del deputato Marco Di Lello, che accusa: “Inseguire la destra arretrando sul terreno della civiltà giuridica è due volte sbagliato, perché da oltre duemila anni l’Italia è la culla del diritto e perché non ci porterà neanche un voto in più”.
Per Ignazio Messina, segretario dell’Idv, “la proposta dal Pd è uno spot”, mentre “due cittadini su tre ritengono che il problema primario sia la sicurezza”. “Il Pd”, ha commentato il vicecapogruppo del Carroccio Nicola Molteni, “ha bocciato tutti gli emendamenti e la legge della Lega. Scandalosi! Il 19 aprile sarà battaglia durissima in aula!”.