Con sentenza n. 3.087 del 12 luglio 2016, il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità del provvedimento di ritiro del porto d’armi in capo a un soggetto che si era visto rubare l’arma regolarmente detenuta, malgrado fosse conservata dentro una cassetta con combinazione conservata nel comodino.
I giudici di Palazzo Spada hanno infatti argomentato che "L’utilizzo di una cassetta con combinazione, riposta all’interno di un comodino della camera da letto, ai fini della custodia di un’arma non può essere considerata una soluzione idonea: perché il comodino è elemento di arredo e non di sicurezza; perché qualsiasi dispositivo di sicurezza, se collocato in un comodino, può essere agevolmente asportato, ancor prima che forzato”.
Da qui la decisione di considerare “negligente” la custodia dell’arma da parte del proprietario.
Per parte nostra possiamo osservare che la sentenza in oggetto è purtroppo lacunosa nella ricostruzione della vicenda: a nostro avviso, infatti, la decisione è corretta nel caso in cui la cassetta con combinazione fosse l’unica misura antifurto posta a protezione dell’arma; se, invece, in una abitazione sono disponibili altre misure antifurto, come porta blindata, inferriate, allarmi eccetera, è evidente che la cassetta con combinazione non costituisce una misura antifurto assoluta, ma un semplice mezzo per garantire che il proprietario sia l’unico soggetto della cerchia famigliare a poter legittimamente far uso dell’arma. E quindi, il suo uso è senz'altro legittimo.