Ali Sonboly, il giovane tedesco-iraniano che ha ucciso 9 persone a Monaco di Baviera, non si è ispirato all'Isis, quanto più probabilmente al norvegese Breivik: secondo le fonti investigative, infatti, non aveva alcun collegamento con l'Islam fondamentalista, era invece stato vittima di bullismo ed era in cura per una forma di depressione. Ciò che è più importante sottolineare, invece, visto che le solite "anime belle" si stanno già lanciando in giaculatorie su quanto sia facile procurarsi armi in Europa, è che la pistola con la quale ha effettuato la strage era di provenienza illegale e con matricola abrasa. Lo ha confermato il capo della polizia di Monaco, Hubertus Andrae. Ancora una volta, quindi, occorre invece interrogarsi su quale sia l'efficacia del contrasto al traffico illecito di armi, nel momento in cui le risorse sembrano essere sprecate (sì, sprecate) per cercare sistemi di limitazione alla circolazione delle armi legalmente detenute dai cittadini.
Non era un fondamentalista islamico l’assassino di Monaco di Baviera, ma “solo” un emarginato depresso. Che, però, si è procurato una Glock e 300 cartucce illegalmente. Ma le risorse europee sono ormai da mesi dedicate esclusivamente a trovare sistemi per “disarmare” i cittadini rispettosi della legge…