Scaduto oggi il termine per la “manifestazione d’interesse” per la vendita di armi, materiali d’armamento ed equipaggiamenti speciali dichiarati fuori servizio, dismessi e alienati dall’arma dei carabinieri. La gara era stata indetta dalla direzione generale dell’agenzia industrie difesa. Si tratta di tre lotti costituiti da: 1. Pistole, pistole mitragliatrici, carabine, fucili; 2. Lanciarazzi, lanciamissili, mortai, cannoncini per blindo; 3. Elmetti, caschi antiproiettile, giubbetti antiproiettile, piastre balistiche in fibroceramica, scudi antiproiettile.
La gara era naturalmente rivolta a imprese o raggruppamenti temporanei di imprese in possesso di licenza ex articolo 28 del Tulps (fabbricazione, raccolta detenzione e vendita di armi da guerra e di armi a esse analoghe, nazionali o straniere, o parti di esse, di munizioni o di altri oggetti destinati all’armamento e all’equipaggiamento di forze armate nazionali o straniere), ex articolo 31 Tulps (non da guerra), nonché iscrizione al registro specifico dei fornitori del ministero della Difesa.
Dunque finalmente l'arma dei carabinieri venderà le armi dismesse, come era stato chiesto anche da alcuni senatori dell'M5s: per l'autunno forse avremo Beretta 92 e 83, M12, Bm 59, anche se ancora non è chiaro come si procederà per la demilitarizzazione. In prospettiva, in seguito, potrebbero esserci bandi simili per la marina, la guardia di finanza e la forestale.