Addentrandosi sempre più nelle "pieghe" della conversione in legge del decreto antiterrorismo, si scoprono sempre maggiori assurdità, in modo particolare per quanto riguarda le classificazioni a suo tempo eseguite dal Banco di prova: per quanto riguarda le carabine semiautomatiche in 7,62×39, si assiste a un vero e proprio "sterminio".
In altre parole, solo due modelli di carabine semiautomatiche in calibro 7,62×39 risultano classificate come B4, e sono la Ppk Ksk e l'Sks. Attenzione, però, per quanto riguarda quest'ultima: al numero di classificazione 13_00611 figura come B4 sotto la denominazione del produttore "arsenali militari russi", ma ai numeri di conformità 13_00193 e 13_00194 la stessa identica arma figura come B7 e i produttori risultano essere rispettivamente Izhevsk e Tula (cioé gli unici arsenali russi che l'hanno prodotta!). Quindi, la stessa identica arma, prodotta dagli stessi identici produttori e con le stesse identiche caratteristiche è contemporaneamente B4 e B7! L'unica deroga è per l'Sks cinese, che rientra in una nota del solo numero di classificazione 13_00611 (quindi B4). Vi pare possibile una cosa del genere?
Se ancora non basta, si può notare che figura B7 anche la carabina Ruger Mini 30 (in foto), nata specificamente per la caccia e che non ha MAI avuto una versione automatica. B7 anche l'Izhmash Saiga, e così via. In pratica, tutte le armi in calibro 7,62×39, a parte i due esempi citati sopra, sono state "sterminate" dal novero delle armi da caccia e, non essendo state praticamente in alcun caso classificate sportive, diventano automaticamente tutte comuni. Abbiamo preso a esempio questo calibro, proprio perché risulta essere ampiamente utilizzato dai cacciatori per il cinghiale e, quindi, occorrerà prestare la massima attenzione a non utilizzarlo sul terreno di caccia perché si potrebbe essere esposti a rilievi.