A cinque anni dalla scadenza del contratto collettivo, i lavoratori della vigilanza privata incrociano le braccia la vigilia di Natale, chiedendo salari equi
Di Leonardo Cea
Dopo 5 anni di trattative e a un anno dall’ultimo sciopero, i lavoratori della vigilanza privata quest’anno, il 24 dicembre, incroceranno le braccia per tutta la giornata per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale, ormai fermo dal 2015.
Dopo l’ennesimo incontro al quale non si è giunti a una conclusione favorevole per entrambi le parti, il giorno 11 dicembre le segreterie nazionali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo sciopero generale del comparto vigilanza privata e servizi fiduciari per l’intera giornata del 24 dicembre.
La richiesta dei lavoratori è di sbloccare le trattative e riconoscere un giusto salario, oltre a garantire tutti gli altri punti del contratto collettivo nazionale.
Ricordiamo che oggi una guardia giurata appena assunta percepisce una paga base prevista dal Ccnl pari a 1.058 euro.
Oggi più che mai, in piena emergenza Covid, le guardie giurate sono presenti in tutto il territorio e hanno continuato a ricoprire mansioni di sicurezza e supporto agli operatori sanitari e alle forze dell’ordine, collaborando con enti pubblici ed imprese private nella gestione delle misure di sicurezza
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, insieme ai segretari generali di Cgil-Cisl-Uil, hanno anche inviato una lettera al presidente del consiglio Giuseppe Conte e ai ministri Luciana Lamorgese e Nunzia Catalfo per chiedere un incontro in cui poter approfondire anche i temi che affliggono il settore sotto il profilo regolamentare.
Per informazioni o contatti: info@guardieinformate.net