La presidente della Commissione per la politica di sicurezza del Consiglio nazionale svizzero, Chantal Galladé, ha dichiarato che i registri cantonali delle armi saranno collegati tra loro su una piattaforma digitale pienamente operativa solo dal 2016. "Singole consultazioni saranno possibili dal 2014”, ha precisato Galladé, “ma il sistema sarà pienamente operativo soltanto due anni più tardi". Al momento, i cantoni di Berna, Zurigo, San Gallo e Zugo stanno creando una piattaforma centralizzata che dovrebbe rendere possibile ricerche on-line nelle banche dati cantonali sulle armi. La Galladé si è detta sorpresa del ritardo dei lavori, dal momento che il governo aveva promesso di mettere a punto un sistema in tempi stretti subito dopo la votazione, nel 2011, sull'iniziativa "Per la protezione della violenza perpetrata con le armi", bocciata dai cittadini.
Per limitare i casi di crimini perpetrati con le armi militari in dotazione ai cittadini richiamabili, il Consiglio federale ha proposto inoltre che tribunali e procuratori informino le autorità militari di eventuali procedimento penali in corso contro membri dell'esercito, se questi ultimi rappresentano un pericolo serio. In questo modo, l'esercito potrà ordinare il ritiro dell'arma di servizio. In generale, la commissione chiede che lo scambio di informazioni tra autorità civili e militari venga velocizzato.