Adesso però si rischia che il disagio venga recepito come danno, che la condivisione sia sostituita dalla disapprovazione, che ciò che è pulito venga macchiato da pilotate illazioni; adesso dobbiamo far capire alla gente che oltre alla protesta siamo capaci di portare la proposta. Abbiamo fatto insieme un passo importante, un passo storico, un passo di dignità e passo dopo passo ci stiamo indirizzando ad un fine, ad una soluzione. Ma quale?
L’incontro con le Istituzioni Regionali ha dimostrato che nulla può essere ottenuto con questi rappresentanti, ma lo sapevamo. Non è pensabile che i politici siciliani tutto ad un tratto si ravvedano delle loro malefatte, della loro malpolitica, degli interessi e del risaputo e più volte denunciato latrocinio di palazzo. Non è pensabile che questo” lupo” dichiarando la perdita del pelo ci convinca che si rinneghi anche il vizio.
Conosciamo bene tutti i soggetti che oggi ci governano in Sicilia e sappiamo che l’unico modo di portare un vero cambiamento è quello di staccarli dalle poltrone che riscaldano per sostituirli con una classe dirigente giovane, pulita e soprattutto non compromessa con la politica tradizionale.
Dobbiamo avere il coraggio di cambiare questa Sicilia nella legalità e secondo ciò che la legge ci mette a disposizione: il momento elettorale.
E’ proprio nel momento elettorale che dobbiamo tutti assieme creare il cambiamento. Questo è il momento dei fatti veri.
Che ci si sieda tutti ad un tavolo con i rappresentanti delle varie categorie e che questo movimento, allargandosi con coscienza, sotto un unico e rappresentativo simbolo si proponga ai cittadini. Ciò che era dovutamente apolitico deve diventare sana politica propositiva e ciò che era apartitico per chiarezza che diventi un soggetto di riferimento per tutti coloro che dei vecchi e conosciuti partiti non ne possono più.
È impensabile che questo eccezionale fermento rimanga ad attendere il politico di turno che ancora una volta prenderà le difese di un mondo che nemmeno conosce per poi girargli le spalle al momento opportuno. Che siano, adesso, gli stessi fautori della protesta i soggetti investiti di rappresentanza, che siano coloro che vivono i disagi i primi protagonisti del cambiamento.
Non aspettiamo che altri si occupino di noi, siamo in grado di fare da soli. Caccia Ambiente sta chiedendo in queste ore un incontro con i rappresentanti del movimento Forza d’Urto sicuri che il buon senso porterà una nuova ventata di speranza.