Il tribunale di Salerno si è pronunciato sul giudizio intentato dal Partito Caccia ambiente contro il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e il professor Umberto Veronesi, protagonisti di affermazioni a dir poco virulente nei confronti della caccia e dei cacciatori.
Il tribunale ha stabilito che, mentre nei confronti di Veronesi l’iter processuale proseguirà invariato, il ministro Brambilla non può essere processata in quanto le dichiarazioni offensive contro i cacciatori, “pur se esternate extra moenia”, rientrerebbero nelle opinioni rese da un parlamentare, quindi insindacabili. “L’ufficio legale di Caccia ambiente”, si legge nel comunicato del partito, “confortato da numerosissime sentenze della Corte costituzionale che affermano, invece, il contrario, ha deciso di proporre immediato appello avverso la decisione ricorrendo, se necessario, fino alla Corte di cassazione. Considerando, inoltre, che il giudice nulla ha statuito in ordine alla difesa per mezzo dell’avvocatura di Stato, sebbene espressamente ne era stata richiesta la nullità, appare chiaro come la decisione rispecchi la non volontà di aggredire i poteri forti dello Stato. Naturalmente terremo informati per il prosieguo, non appena verrà depositato l’atto di appello”.