Il ministero dell’Ambiente ha risposto picche a Federfauna, che aveva chiesto la modifica delle norme istitutive della “Commissione scientifica Cites, per l’applicazione della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione”, in quanto commissione per l’applicazione di una convenzione sul commercio, che però non annovera tra i membri nessun rappresentante dei commercianti
Il ministero dell’Ambiente ha risposto picche a Federfauna, che aveva chiesto la modifica delle norme istitutive della "Commissione scientifica Cites, per l'applicazione della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione", in quanto commissione per l'applicazione di una convenzione sul commercio, che però non annovera tra i membri nessun rappresentante dei commercianti. Secondo i rappresentanti del Ministero, "la presenza di rappresentanti del mondo commerciale non risulterebbe in linea con le funzioni dell'Autorità scientifica stessa, in quanto portatori di interessi privati", mentre, "le Associazioni ambientaliste possono essere considerate portatrici di interesse pubblico, ossia la conservazione delle risorse naturali". In un comunicato di risposta, Federfauna “ritiene che il commercio abbia interesse pubblico, tanto è vero che esiste uno specifico Ministero che se ne occupa e che la Costituzione, all'articolo uno recita ancora che L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Federfauna ritiene inoltre che “in tema di animali come in altri, sia soprattutto un commercio regolamentato e legalizzato, condotto da leciti portatori di leciti interessi, che può contrastare quello sommerso e privo di regole. Federfauna continua quindi a chiedersi chi rappresenti in quella Commissione, quella componente delle attività produttive che è deputata a rispondere alle richieste del mercato, operando nel rispetto delle leggi. Forse qualcuno pensa possano farlo le associazioni ambientaliste?”.