Una notizia che fa riflettere è la seguente che giunge da Ravenna e provincia. Le 41 stazioni carabinieri, visto il ripetersi, sempre più frequentemente, di furti di armi dalle abitazione dei detentori, spesso a causa della inadeguatezza delle condizioni di custodia delle stesse, hanno avviato un'attività di controllo sulle armi regolarmente detenute dai cittadini al fine di accertare le cautele adottate per la loro custodia. In totale sono state ritirate 205 armi e spiccate 44 denunce. L'attività, iniziata nel 2010, è stata fortemente voluta dal comando provinciale carabinieri di Ravenna e sviluppata in stretta intesa con il prefetto e il questore, proprio per impedire che malfattori possano impossessarsi – troppo facilmente – di armi, munizioni e materiale esplodente, con le quali poi commettere più gravi reati contro la sicurezza pubblica in generale. I controlli effettuati hanno permesso di accertare numerose violazioni alle normative in materia di armi e togliere dalla circolazione complessivamente 205 armi, custodite con superficialità o comunque irregolarmente detenute. Lo scorso anno sono state denunciate 27 persone, 189 le armi e 4.005 cartucce (oltre a 991 grammi di materiale esplodente) sequestrate o ritirate. Nei primi quattro mesi di quest'anno sono già 17 le persone denunciate in stato di libertà, 16 le armi e 295 le cartucce sequestrate o ritirate.
Fermo restando che dove ci sono violazioni da parte dei cittadini è giusto che le forze dell'ordine intervengano, è però meglio ricordare che la legge non prescrive particolari comportamenti in merito alla custodia delle armi: "La custodia delle armi…deve essere assicurata con ogni diligenza nell'interesse della sicurezza pubblica" recita l'articolo 20 della legge 110/1975. La mancanza di parametri certi, oltre quello della diligenza, come spesso avviene, dà luogo alle interpretazioni più varie da parte dei singoli uffici di polizia deputati al controllo sul territorio. Quello che però preme far notare, in merito a questa notizia di stampa, è che invece di punire convenientemente i malfattori ed eventualmente ritrovare le armi sottratte (senza accennare al fatto che impedire i furti sarebbe compito delle forze dell'ordine), alla fine risulta più facile punire i cittadini detentori di armi che si troveranno costretti a difendersi in giudizio e quasi certamente privati delle loro armi… C'è da aggiungere altro?