Rivedere la disciplina dell’uso delle armi da fuoco in particolari condizioni di ordine pubblico potenzialmente pericolose per l’incolumità della vita degli operatori: è quanto ha chiesto Edmondo Cirielli (Pdl) al Ministro dell’Interno Roberto Maroni. Cirielli ha fatto riferimento, in particolare, ai fatti accaduti lo scorso 14 dicembre a Roma, in occasione del rinnovo della fiducia al Governo Berlusconi. “Le diverse ricostruzioni e immagini offerte dalla stampa hanno sostanzialmente riferito di un militare della Guardia di finanza aggredito da decine di manifestanti”, si legge nel testo, “già derubato di casco e guanti, intento a proteggere l’arma in dotazione, una pistola, che non ha mai inteso utilizzare, neanche a scopo deterrente”. Detto ciò Cirielli fa quindi appello all’articolo 53 del codice penale che disciplina l’uso legittimo delle armi e, secondo il quale, non è punibile il pubblico ufficiale che fa uso di arma o di un altro strumento di coazione fisica, quando è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all’Autorità. E, secondo il deputato Pdl, il militare della Gdf si sarebbe trovato nelle condizioni previste da questo stesso articolo.
Rivedere la disciplina dell’uso delle armi da fuoco in particolari condizioni di ordine pubblico potenzialmente pericolose per l’incolumità della vita degli operatori: è quanto ha chiesto Edmondo Cirielli (Pdl) al Ministro dell’Interno Roberto Maroni