La Corte Costituzionale ha bocciato, con sentenza n. 266 depositata in cancelleria il 22 luglio scorso, sia la legge della Regione Lombardia 6 agosto 2009, n. 19 (Approvazione del piano di cattura dei richiami vivi per la stagione venatoria 2009/2010), sia l’art. 2 della legge della Regione Toscana 17 settembre 2009, n. 53 (Disciplina dell’attività di cattura degli uccelli selvatici da richiamo per l’anno 2009). Lo ha reso noto la Lac (Lega per l’abolizione della caccia) sottolineando che la Consulta, su ricorso della Presidenza del consiglio dei ministri dell’anno scorso, ha ritenuto violati i presupposti della direttiva Ue del 1979 sulla conservazione dell’avifauna, per l’assenza di valide motivazioni a supporto di queste deroghe, la mancanza di rigidi controlli e il mancato rispetto di una ”piccola quantita”’ riguardo al totale complessivo dei volatili da catturare in appositi impianti, per essere poi ceduti ai cacciatori che praticano il tiro ai migratori da appostamento. La LAC auspica che ”la Regione Lombardia non ripercorra la strada già dichiarata incostituzionale, riproponendo una analoga legge regionale attualmente all’esame del consiglio regionale stesso; quanto ai richiami vivi illecitamente catturati, trattandosi di un danno al patrimonio dello Stato, oltre che agli ecosistemi, la Lac sollecita le Regioni Toscana e Lombardia ad attivare i meccanismi per la reimmisisone in natura dei selvatici illecitamente sottratti agli ecosistemi”.
La corte costituzionale sui richiami vivi
La Corte Costituzionale ha bocciato, con sentenza n. 266 depositata in cancelleria il 22 luglio scorso, sia la legge della Regione Lombardia 6 agosto 2009, n. 19 (Approvazione del piano di cattura dei richiami vivi per la stagione venatoria 2009/2010), sia l’art. 2 della legge della Regione Toscana 17 settembre 2009, n. 53 (Disciplina dell’attività di cattura degli uccelli selvatici da richiamo per l’anno 2009)