È in edicola Armi e Tiro di agosto, con il consueto carico di novità, anteprime, attualità, curiosità, tecnica. Per quanto riguarda l’attualità, c’è molta, anzi moltissima carne al fuoco nei palazzi della politica: nubi proibizioniste si condensano all’orizzonte, a causa del decreto legislativo di applicazione della direttiva europea sulle armi. La Fisat è stata ricevuta alla camera e al ministero dell’Interno e ha scoperto che non tutti i politici ci vogliono male. Tempi duri anche per il Banco di prova, coinvolto suo malgrado in una vicenda kafkiana sugli “enti inutili”, malgrado sia un gioiello di efficienza.
Per gli appassionati di armi militari, quello di agosto è il numero giusto di Armi e Tiro: tutte le novità dal salone Eurosatory di Parigi e la presentazione in anteprima assoluta del fucile d’assalto Beretta Arx 160 versione forze speciali. Inedita anche la polimerica Cz 75 P-07 Duty calibro 9×21, prestigiosa ma alla portata di tutti la Dan Wesson Commander bobtail calibro .45 acp. Per chi desidera tirare i primi colpi al piattello in pedana, c’è l’inossidabile Rizzini Vertex calibro 12, rinnovato nel look e sempre affidabile nei concetti tecnici. “Cattivo” e tattico, invece, il semiauto Beretta Tx4 calibro 12. Per gli appassionati degli scenari africani, un express poderoso ma costruito con criteri industriali e, quindi, “gentile” per le tasche degli acquirenti: è il Sabatti The big five Classic safari calibro .470 Nitro express. Rustica, economica ma precisa e accattivante la bolt-action Marlin Xl7w calibro .30-06. Per i più giovani, Pardini ha realizzato una pistola ad aria compressa ad hoc, la Kid in 4,5 mm. L’abbiamo provata con il grande Roberto Di Donna. Un pezzo davvero unico protagonista della rubrica Ex ordinanza e collezione: la Mbt modello 1920 calibro 9, canto del cigno della nostra “Glisenti”. E poi la ricarica del 6,5 Carcano, la caccia alla pernice bianca, le nuove ottiche Swarovski Z4 testate sul campo, le tappe di Coppa del mondo di Tiro a segno a Fort Benning e Belgrado e molto altro ancora. Le vacanze sono sempre buone, con Armi e Tiro!
Bollettino dal fronte
Titolo drammatico? Forse. Però realistico. Nel silenzio generale corro il rischio di passare da Cassandra che lancia profezie di sventura. Mi auguro fortemente di sbagliarmi. All’interno di questo numero, se volete aggiornamenti sulla situazione legale, trovate il report della visita di Fisat ai palazzi romani della politica. In estrema sintesi, grazie all’azione combinata dell’associazione e degli appassionati, con il contributo di Armi e Tiro, molti parlamentari di governo sono stati sensibilizzati e hanno chiesto chiarimenti ai “tecnici” dei loro partiti sulle norme predisposte dal ministero dell’Interno per l’attuazione della Direttiva europea nelle materie che coinvolgono armi. Il testo, mediato in gran segreto, in più occasioni e anche in modo altamente discutibile, sembra abbia perso buona parte dei contenuti pericolosi per lo svolgimento in libertà delle nostre discipline preferite. Tuttavia è stato ultimato e inviato a Bruxelles per le verifiche del caso. Dovrà tornare in commissione e poi essere oggetto di discussione consultiva in aula parlamentare. Proprio in questa fase i contatti politici con la maggioranza di governo sono di vitale importanza. Dopo ci dovrebbe essere la discussione al consiglio dei ministri e l’eventuale approvazione. A meno di quindici giorni dalla scadenza della delega al governo, forse c’è un barlume di speranza. Se non fosse per i consueti “sciacalli” che non perdono occasione di invocare addirittura “l’adozione imminente di una nuova legge che finalmente toglierà le armi agli italiani”.
Speculando, al solito, su alcuni fatti di cronaca che hanno visto armi utilizzate impropriamente. La cronaca stessa dimostra, invece, con frequenza addirittura superiore, che l’indisponibilità di un’arma da fuoco non impedisce di per sé, purtroppo, il verificarsi di questi tragici fatti di sangue. Combattere le armi per combattere il disagio, la follia o la rabbia, significa restare sempre nel campo degli effetti, senza andare alle cause. Senza sperare di risolvere e nemmeno di limitare il fenomeno. Ma questo è frutto della pochezza culturale di chi, per il solo fatto di indossare una divisa, si arroga il diritto di conoscere la materia. E pensare che, proprio tra coloro che indossano la divisa, ci sono molti, seri appassionati di armi e veri conoscitori della materia. Dovremo trovare il modo di coinvolgerli.
Mi piacerebbe che trovasse consulenti tra questi anche Maria Paravati, direttore dell’Area armi ed esplosivi del ministero dell’Interno. Anche a lei ho chiesto, qualche tempo fa, di confrontarmi in merito all’attuazione della Direttiva europea. Ho ricevuto una garbata risposta, appena qualche giorno fa, che trascrivo: “le devo rappresentare che, trattandosi di uno schema di legge allo stato in fase embrionale, appare prematuro concedere chiarimenti su argomenti suscettibili di modificazioni da parte degli organi legislativi, ciò nel rispetto di una informazione corretta e adeguata per i suoi lettori”. Naturalmente ho subito rilanciato: “la mia richiesta è motivata dalla preoccupazione che manifestano molti lettori (e anche io per la verità), sulla base di alcuni documenti che è stato possibile leggere. Mi faccia sapere quando possiamo sentire la voce ufficiale del ministero”.
Già, la voce ufficiale del ministero dell’Interno. Ma quale voce? Io ritengo sia il ministro stesso, ma devo purtroppo rappresentare ai lettori che mi sono finora purtroppo arenato al suo ufficio stampa. Ma non mollo! Anzi, se qualcuno mi dà una mano…