«Occorre agire subito perché non c’è più tempo da perdere. Serve unire tutto il mondo venatorio avendo il coraggio di guardare ai veri interessi della caccia e dei cacciatori italiani e quindi di dare la disponibilità ad arrivare velocemente alla costituzione di una unica Associazione dei cacciatori italiani».
Questo in sintesi il messaggio che il presidente dell’Anuu migratoristi Marco Castellani ha formalmente e nuovamente inviato ai presidenti di Enalcaccia, Federcaccia e Libera caccia che aderiscono a Face Italia.
«Insisto nuovamente su questo obiettivo», ha aggiunto Castellani «perché dopo tre mesi di presidenza e di partecipazione diretta a Face Italia non posso fare a meno di evidenziare i limiti di questa realtà che, pur consentendo un minimo di dialogo tra le Associazioni che vi aderiscono, a mio avviso manca di incisività e soprattutto di tempestività d’azione. In Face Italia si sono decise e fatte anche cose buone, come le prese di posizione sul presidente del consiglio, la comunicazione alle Regioni sull’art. 43, l’istituzione dei gruppi di lavoro sul tesseramento e sulla ricerca scientifica, ma a me piacerebbe più consequenzialità e soprattutto vedere nei comportamenti di tutti i giorni il rispetto degli obiettivi dichiarati».
Castellani ha quindi precisato: «le cose da fare, e subito, sono poche e chiare: fondare una unica associazione, anche coinvolgendo tutte le realtà che non aderiscono a Face Italia ma che vorranno condividere questa idea, facendo sintesi del patrimonio di professionalità ed esperienze esistenti, dotarsi di nuove professionalità che ci occorrono soprattutto nel campo della comunicazione e nel campo tecnico-scientifico, fare sistema ed economie di scala strutturali e finanziarie, sancire precise alleanze operative con il mondo della ricerca, dell’Università, dell’agricoltura e anche con la parte più ragionevole del mondo ambientalista».
«Per questi motivi», ha concluso Castellani, «ho invitato nuovamente tutti a superare ogni ostacolo, o presunto tale, che possa ritardare ancora l’irrinunciabile obiettivo di dare al mondo venatorio italiano un nuovo ed efficiente assetto unitario. In alternativa credo che non si potrà mai adeguatamente far fronte alle tante sfide cui siamo chiamati dai tempi che viviamo. E ognuno si assumerà le proprie responsabilità di fronte ai cacciatori italiani».