Prorogato il divieto dei richiami vivi
Come è noto, il ministero della salute aveva proibito, con un’ordinanza del 26 agosto 2005, l’utilizzo per l’attività venatoria dei richiami vivi appartenente all’ordine degli anseriformi e dei caradriformi, per i rischi (più ipotetici che reali) connessi all’influenza aviaria. Con un’ordinanza del 21 dicembre 2007, il divieto è stato prorogato fino alla fine del 2008. Contro questa iniziativa, la Federcaccia toscana ha espresso un giudizio negativo: “Altre son…
Come è noto, il ministero della salute aveva proibito, con un’ordinanza del 26
agosto 2005, l’utilizzo per l’attività venatoria dei richiami vivi appartenente
all’ordine degli anseriformi e dei caradriformi, per i rischi (più ipotetici
che reali) connessi all’influenza aviaria. Con un’ordinanza del 21 dicembre
2007, il divieto è stato prorogato fino alla fine del 2008. Contro questa
iniziativa, la Federcaccia toscana ha espresso un giudizio negativo: “Altre
sono le strade da seguire”, si legge nel comunicato, “per una efficace opera di
prevenzione alla diffusione di malattie infettive. Riteniamo che, così come
peraltro già si è fatto in altri Paesi come la Francia, sia possibile
utilizzare proprio i richiami come strumento di tempestiva azione di
monitoraggio sul territorio. Una proposta e una strada che lo stesso mondo
scientifico e della ricerca italiani hanno definito percorribile, seppur con
tutte le accortezze che il caso impone (modalità di detenzione e uso dei
richiami, definizione protocolli per i controlli eccetera). Federcaccia Toscana
sollecita il ministero e le istituzioni competenti in materia ad aprire un
confronto reale e supportato dalle ragioni della scienza. Invita le
associazioni venatorie a tutti i livelli, affinché sostengano con vigore e in
tutte le sedi la necessità di rivedere in tempi brevi l’ordinanza, definendo
procedure che consentano il riutilizzo di richiami vivi, se non prima, almeno
dal settembre 2008”.