Tre anni con la Ue a vessare i legali possessori di armi per il contrasto al “terrorismo” e poi salta fuori che intanto Hezbollah, in tutta tranquillità, avrebbe riempito l’Europa di armi ed esplosivo…
L’accusa viene dal coordinatore dell’antiterrorismo del dipartimento di Stato americano, Nathan Sales, ed è stata ripresa dall’Adnkronos: il movimento islamico sciita libanese di Hezbollah avrebbe occultato in questi anni numerosi depositi di armi e di nitrato d’ammonio (lo stesso che si presume abbia provocato il devastante scoppio a Beirut) in tutta Europa. “Posso dire”, ha dichiarato Sales all’American Jewish committee, “che tali depositi sono stati spostati in Belgio, Francia, Grecia, Italia, Spagna e Svizzera. Posso anche rivelare che importanti depositi di nitrato d’ammonio sono stati scoperti o distrutti in Francia, Grecia e Italia. C’è motivo di credere che queste attività siano ancora in corso. Perché Hezbollah dovrebbe accumulare nitrato di ammonio sul suolo europeo? La risposta è chiara. Può condurre importanti attacchi terroristici ogni volta che i suoi padroni a Teheran lo ritengano necessario”.
Affermazioni di questo genere, che evidentemente appaiono circostanziate, sono di indubbia gravità e destano preoccupazione per la sicurezza dei cittadini europei. Non si può fare a meno, tuttavia, di sottolineare lo stridente contrasto tra i tre anni nei quali i legislatori europei, con la scusa del contrasto al terrorismo, si sono baloccati con regole assurde da applicare solo ed esclusivamente nei confronti dei legali (e onesti, incensurati) detentori d’armi mentre, come appare evidente, i terroristi “veri” non sono stati né identificati, né scoraggiati, né tantomeno disarmati.
“L’approccio che l’Unione europea sta adottando dal 2013 non ha funzionato”, ha sottolineato Sales, “Hezbollah continua a vedere l’Europa come una piattaforma vitale per le sue attività operative, logistiche e di raccolta fondi. E continuerà a farlo fino a quando l’Europa non intraprenderà un’azione decisiva, come hanno fatto il Regno Unito e la Germania”.