«Nessun condizionamento dalla politica»
Pietro Gussalli Beretta ha incontrato Osvaldo Veneziano, presidente Arcicaccia a pochi giorni dal voto. Armi e Tiro ha chiesto spiegazioni, mentre qualcuno, un po’ più precipitoso, ha parlato di apertura a sinistra. Beretta non ci sta e ha scelto proprio lo stand di Armi e Tiro per una concisa, ma netta, precisazione.«Ho sempre invocato la trasversalità sull’argomento caccia in politica. Se ci ghettizziamo facciamo un flop tremendo. Questa storia di Arcicaccia in un c…
Pietro Gussalli Beretta ha incontrato Osvaldo Veneziano, presidente Arcicaccia
a pochi giorni dal voto. Armi e Tiro ha chiesto spiegazioni, mentre qualcuno,
un po’ più precipitoso, ha parlato di apertura a sinistra. Beretta non ci sta e
ha scelto proprio lo stand di Armi e Tiro per una concisa, ma netta,
precisazione.
«Ho sempre invocato la trasversalità sull’argomento caccia in politica. Se ci
ghettizziamo facciamo un flop tremendo. Questa storia di Arcicaccia in un certo
senso mi va: mi fa piacere che dia fastidio a qualcuno… Cosa ho detto in
fondo? Ho semplicemente detto: piantiamola di litigare tra noi che non ha
senso, vediamo di unirci tutti, indipendentemente dal colore politico di
ciascuno e cerchiamo con le componenti agricole e ambientaliste di portare
avanti il mondo rurale e venatorio. Questo è da sempre il mio pensiero in
merito alla caccia. Se poi Arcicaccia è stata più svelta o più avveduta della
altre associazioni nell’aprire il microfono a tempo e a registrare il mio
pensiero, buon per lei…».
Non c’è dubbio che Arcicaccia si muova bene sul piano della comunicazione,
tuttavia molti hanno letto l’incontro tra lei e Veneziano come un atto
politico…
«Tutti avete letto il comunicato emerso dall’incontro: non era un comunicato
politico, ma una dichiarazione di intenti sul da farsi. Lo sottoscrivo e
affermo che il fare è l’unica cosa da portare avanti, mentre il non fare, come
si è visto anche ultimamente, è pratica fin troppo diffusa. Arcicaccia ha il
merito di essere coesa, contrariamente ad altre associazioni venatorie.
Arcicaccia da tempo porta avanti il dialogo con Coldiretti e ambientalisti e ha
avviato iniziative concrete in tal senso. Da altre direzioni non ho visto lo
stesso modo di intervenire».
È innegabile che vi sia stato un irrigidimento generale tra le diverse
associazioni venatorie e ambientaliste in vista delle elezioni… Il suo
incontro si è prestato a facili strumentalizzazioni politiche.
«Ma noi non dobbiamo lasciarci condizionare dalla politica! E visto e
considerato il luogo comune che vorrebbe la caccia come appalto della destra
(anche se buona parte delle associazioni ha dirigenti legati al
centro-sinistra!), dare una spintarella in un’altra direzione non fa male a
nessuno. Non prendo infatti posizione, ma sono convinto che anche una
maggioranza di centro-sinistra dovrà tenere nella giusta considerazione il
mondo della caccia: ci sarà forse da discutere di più, ma nessuna maggioranza
potrà essere così integralista da non tenere conto di una grossa componente di
cacciatori presente nelle proprie file. E aggiungo che non mi va più che tutti
lamentino la mancata coesione, rimproverino le nostre prese di posizione, per
lasciare poi solo a noi, produttori e distributori, l’onere di essere presenti
e vigili in difesa della caccia e delle armi in tutti gli ambiti istituzionali
attraverso nostri consulenti e esperti di fiducia. Abbiamo trascorso gli ultimi
tre anni in una pessima situazione di incertezza, durante la quale abbiamo
udito e visto naufragare proposte poco credibili e poco attendibili sulla
caccia ».
Non dobbiamo però neppure fare della 157 il baluardo di principio, quella
specie di monolite intoccabile che forse vorrebbe Arcicaccia…
«Questo è vero e mi vede d’accordo. Bisogna cercare argomenti validi
soprattutto da portare avanti con gli agricoltori e anche con Legambiente. Non
ho ancora visto un’azione coerente in tal senso, mentre credo che il futuro
della caccia e della sua accettabilità nella società moderna dipenda in gran
parte da questo impegno».