Aviaria: non perdiamo il controllo!
Leggiamo e ascoltiamo comunicati dal tono preoccupato, spesso catastrofista sul diffondersi dell’influenza aviaria, virus che arriva da Oriente sulle ali dei migratori. In qualche caso (di estrema promiscuità tra uomini e animali domestici!) si è visto questo virus colpire esseri umani: casi sporadici, legati a situazioni di miseria e degrado, mai imputabili ad epidemie.Ora la morte di 20 cigni apre una finestra drammatica sull”aviaria” anche nel nostro paese. Sole…
Leggiamo e ascoltiamo comunicati dal tono preoccupato, spesso catastrofista sul
diffondersi dell’influenza aviaria, virus che arriva da Oriente sulle ali dei
migratori. In qualche caso (di estrema promiscuità tra uomini e animali
domestici!) si è visto questo virus colpire esseri umani: casi sporadici,
legati a situazioni di miseria e degrado, mai imputabili ad epidemie.
Ora la morte di 20 cigni apre una finestra drammatica sull”aviaria” anche nel
nostro paese. Solerti i funzionari del Ministero della Sanità raccolgono gli
animali morti e svolgono accurate analisi, scoprendo che ben 5 dei cigni erano
positivi al virus.
Nessuno si è chiesto, però, di cosa siano morti i cigni, ovvero quale male, ben
più letale dell’aviaria abbia uccisi i 15 non virus-positivi. Ci si consenta
un’ipotesi, non peregrina, ma scientificamente verosimile: i cigni approdano
esausti da una rotta lunga e “sbagliata” ad acque calde e inquinate, di cui si
cibano restandone inevitabilmente intossicati. In tal caso 20 cigni sono morti
per cause esecrabili, ma putroppo da considerare, fino a nuovo ordine,
“naturali”. Casualmente (ma non tanto, visto che tutti gli studiosi concordano
nel ritenere il virus dell’aviaria endemico negli uccelli d’acqua!) 5 cigni
erano virus-positivi. Ma non di questo, comunque, sono morti.
Non piace l’ipotesi? Allora indaghiamo seriamente e scientificamente sulle
cause di morte dei 15 soggetti sani e non facciamo del terrorismo televisivo e
a mezzo stampa col solo effetto di criminalizzare anche il petto di pollo!