Vai alla galleria delle fotoAbbiamo voluto provare due fucili nati per impieghi di law enforcement e che ben si adattano per il Tiro dinamico: il Benelli M1 Super 90 Practical e il Fabarm Sat 8, due armi molto simili come aspetto, ma con meccaniche originali e molto differenti tra di loro. Sia il Benelli M1 Practical sia il Fabarm Sat 8 hanno una carcassa ricavata da un massello di Ergal per asportazione di materiale, mediante macchine a controllo numerico. La par…
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Abbiamo voluto provare due fucili nati per impieghi di law enforcement e che
ben si adattano per il Tiro dinamico: il Benelli M1 Super 90 Practical e il
Fabarm Sat 8, due armi molto simili come aspetto, ma con meccaniche originali e
molto differenti tra di loro. Sia il Benelli M1 Practical sia il Fabarm Sat 8
hanno una carcassa ricavata da un massello di Ergal per asportazione di
materiale, mediante macchine a controllo numerico. La parte posteriore del
Benelli ha linee molto tondeggianti, mentre quella del Fabarm è leggermente più
squadrata e riprende chiaramente la linea del primo automatico prodotto dall’
azienda di Travagliato (Bs), il modello Ellegi. In entrambi i fucili, la
stondatura del castello è studiata appositamente per migliorare l’allineamento
con il bersaglio. Sulla parte superiore del castello di entrambi i fucili sono
state installate una slitta Picatinny e la diottra prodotta dall’italiana Lpa,
anche se tra i due congegni esiste una piccola differenza: sul Fabarm, la
diottra è montata direttamente sulla slitta, mentre sul Benelli la diottra è
posizionata direttamente sopra alla carcassa, in posizione molto arretrata. I
due fucili impiegano due sistemi di funzionamento molto differenti: per l’M1
Practical, infatti, la Benelli ha scelto il funzionamento cinetico, che per l’
azienda di Urbino è diventato ormai un marchio di fabbrica. Il Fabarm, invece,
è un semiautomatico a presa di gas. Nel Benelli, sotto l’effetto del rinculo
derivante dall’esplosione di una cartuccia, che, comunque, deve produrre almeno
180 chilogrammetri di energia cinetica, per ottenere il perfetto riarmo dell’
arma, la molla collocata al suo interno viene compressa, fino a ottenere una
forza sufficiente a fare arretrare l’otturatore fino al completo
scarrellamento, per prelevare dal serbatoio e in serire in camera di scoppio la
nuova cartuccia. Tutta questa operazione, ovviamente, avviene in pochi
centesimi di secondo. Nel Fabarm, invece, i gas prelevati dalla canna vengono
fatti confluire verso il cilindro del gas e vanno a spingere il pistone,
provocando l’arretramento del gruppo aste di armamento, l’apertura dell’
otturatore e la cameratura del nuovo colpo. Lo speciale inserto in elastomero
montato sul pistone Pulse ha la funzione di compensare i gas in eccesso e non
utili al corretto ciclo di riarmo: con le cartucce più deboli, la parte in
materiale sintetico non viene affatto compresso, mentre sotto la spinta dei gas
delle cartucce più potenti, l’elastomero si deforma all’interno del cilindro
dei gas, riducendo la velocità della parti in movimento, grazie all’effetto
freno, mitigando il rinculo dell’arma e stabilizzando il ciclo di funzionamento
con tutti i tipi di cartucce. Il Benelli ha un otturatore composto da tre
parti: il codolo, che va a inserirsi all’interno del tubo nel calcio, il corpo
otturatore vero e proprio e la testina rotante. Il Fabarm adotta un otturatore
di tipo tradizionale, montato su una base che fa corpo unico con le aste d’
armamento. Anche il tipo di chiusura tra otturatore e culatta della canna è
molto diversa tra i due fucili: la testina del Benelli M1 si innesta
assialmente nella sede ricavata sulla culatta della canne, mentre nel Fabarm
Sat 8 un rampone fuoriesce dalla parte superiore dell’otturatore e si inserisce
nella piccola fresatura, ricavata sul prolungamento della canna. Per mandare in
chiusura i due otturatori, Benelli e Fabarm hanno adottato due soluzioni
tecniche assai diverse: la molla di ritorno dell’otturatore sull’M1 è collocata
all’interno del calcio (come per tutti gli altri fucili dell’azienda urbinate e
i semiautomatici di Casa Beretta), mentre sul Sat 8 si è preferito montare la
molla direttamente sul tubo serbatoio (soluzione adottata anche dal Beretta
Stoeger, dal Browning Gold fusion, dai semiautomatici Franchi e dal Caesar
Guerini). Gli elevatori sono in entrambi i fucili di tipo libero, per
facilitare il caricamento, rendendolo, al tempo stesso, anche più veloce. Il
Benelli monta un elevatore di tipo tradizionale, molto lungo e con una
scanalatura nella zona centrale, per accogliere la cartuccia fuoriuscita dal
serbatoio e guidarla fino all’entrata in camera di scoppio. Nel Fabarm, l’
elevatore è abbastanza corto e presenta una vistosa scanalatura a goccia nel
mezzo e un piccolo intaglio nella parte anteriore, per conferire una maggiore
elasticità al pezzo, che, in questo modo, può guidare la cartuccia in camera di
scoppio, senza il rischio di impuntamenti. L’elevatore del semiautomatico
tattico di Fabarm offre un livello di sicurezza superiore rispetto ad altri,
perché arretrando di circa 3 millimetro in seguito al rinculo del fucile,
permette il passaggio della cartuccia dal serbatoio alla camera di scoppio
soltanto dopo che è stato esploso il colpo.
I due gruppi di scatto sono montati su un telaio realizzato in materiale
plastico, tenuti in carcassa con un solo perno, nel caso del Benelli, o con due
spine, nel Fabarm. Entrambi i pacchetti di scatto montano una molla a spirale
per la percussione del cane e su entrambi i cani sono visibili le due tacche di
sicurezza che impediscono la partenza del colpo, in caso di accidentale caduta
del fucile. Anche i bottoni di chiusura dell’otturatore presentano grandi
differenze: sull’M1 Practical, che adotta un bottone diverso rispetto all’M1
Super 90, con dimensioni maggiorate per facilitare la chiusura del fucile, è
ricavato sul lato destro della carcassa, al di sotto della finestra di
espulsione. Sul Sat 8, il bottone di chiusura dell’otturatore è posizionato sul
fianco sinistro della carcassa e ha una forma molto particolare, in quanto
serve anche per far uscire le cartucce presenti nel serbatoio. Per lo
scaricamento, questo bottone non deve essere premuto, ma spostato lateralmente,
in direzione del calcio. Le due aziende italiane hanno previsto per i loro
fucili un diverso dispositivo di cut-off: il Benelli monta una leva triangolare
posizionata al di sopra del ponticello, con un triangolino rosso a indicare
anche che il fucile è pronto a fare fuoco. Per togliere le cartucce dal
serbatoio, è sufficiente premere questa leva una volta per ogni cartuccia (si
potrebbero togliere anche agendo sulla levetta interna al castello, ma l’
operazione risulta molto difficoltosa). Nel Fabarm, invece, per azionare il
dispositivo di cut-off, è sufficiente spingere l’elevatore in direzione del
calcio (non dell’otturatore) fino a sentire un click per fare scattare la prima
cartuccia in serbatoio. La sicura è a traversino, posizionata dietro al
ponticello su entrambi i fucili. Sui due shotgun sono state impiegate
tecnologie diverse anche per la realizzazione delle canne: la Benelli monta
canne ottenute per martellatura a freddo, mentre Fabarm adotta canne realizzate
per foratura dal pieno. La canna dell’M1 Practical è di tipo tradizionale,
forata 18,3 millimetri e dotata di 6 fori anti rilevamento collocati sulla
parte superiore del tubo, appena prima della sede per gli strozzatori. La canna
è lunga 650 millimetri, una misura adatta sia per il Tiro dinamico sia,
eventualmente, per l’impiego venatorio (a patto di montare il fermo nel
serbatoio per i 2 colpi), viene filettata in volata per accogliere gli
strozzatori interni a scomparsa (nella dotazione sono previsti il cilindrico e
quelli a quattro, tre e una stella) oppure gli interni-esterni, che portano la
lunghezza della canna a 750 millimetri. La canna del Sat 8 è, invece, Tribore,
un sistema brevettato dalla Fabarm, che prevede il tubo diviso in tre distinte
sezioni: la canna è forata 18,7 millimetri e al primo tratto sovra alesato si
raccorda “dolcemente” una seconda sezione di diametro tradizionale (forata a
18,4 millimetri), per poi terminare con la strozzatura vera e propria, affidata
agli strozzatori esterni. La canna del Fabarm, lunga 510 millimetri, misura
limite per l’impiego nel Tiro dinamico e che può essere impiegata a caccia
quasi esclusivamente nelle battute al cinghiale, è filettata in volata per
accogliere gli strozzatori esterni Multichoke, che permettono di allungare la
canna fino a un massimo di 150 millimetri. Entrambe le canne degli esemplari
protagonisti della nostra prova erano prive di bindella e montavano due mirini
in volata di foggia differente: l’M1 un mirino metallico colorato di bianco e
regolabile in altezza, mediante un dado collocato nella parte inferiore, il Sat
8 un mirino fisso in fibra ottica di colore rosso. Il Benelli M1 Practical
monta una calciatura in fibra sintetica Rilsan, il calcio è a pistola e l’
astina è tondeggiante e molto corta. La zigrinatura è molto fine e permette una
buona presa di entrambe le mani. Sul calcio, è montato l’aggancio per l’
inserimento di una maglietta porta cinghia a montaggio rapido, prevista nella
dotazione di serie del fucile. Il Fabarm monta anch’esso una calciatura in
materiale sintetico, con calcio a pistola e un’astina lunga tipo Tactical,
predisposta per il montaggio di una slitta Picatinny, sulla quale può essere
montata una torcia tattica. Al posto della tradizionale zigrinatura, è stata
scelta una finitura a buccia d’arancia sia sulla pistola del calcio sia sull’
astina. In entrambi i fucili, il calcio è finito con un calciolo ventilato di
colore nero di generose dimensioni. Abbiamo provato i due fucili sul campo di
Tiro dinamico di Mazzano (Bs), impiegando diversi tipi di munizioni: le
Pegoraro Speed con 28 grammi di piombo, le Rio Top game con 36 grammi, le Ax
con palla Gualandi e le Fiocchi Law enforcement con palla Gualandi. Per rendere
il più omogeneo possibile i rilievi cronografici delle velocità delle cartucce
a palla, abbiamo adeguato le caratteristiche del Fabarm, adottando un secondo
Sat 8 dotato di una canna lunga 660 millimetri, già montata sul Lion H 368,
canna che, comunque, ben si adatterebbe al Tiro dinamico.Per la renedere ancorà
più tecnica la nostra prova, abbiamo coinvolto nel test anche Marte Zanette,
conosciutissimo istruttore di tiro operativo rivolto alle forze di polizia e
agli operatori della sicurezza, oltre che range officer di Tiro dinamico, anche
nelle gare riservate ai fucili con canna liscia, come ai prossimi Campionati
europei, in programma a fine agosto sul campo Le Marmore, in provincia di
Terni. I due fucili presentano alcune differenze nel comportamento allo sparo:
il Sat 8 tende a rinculare di meno e fa sopportare bene il rinculo anche con le
pesanti Rio Top game 36 e con le Ax con palla Gualandi, con una reazione che
porta un leggero impennamento verso l’alto della volata. Il Benelli produce un
rinculo più secco, anche se il suo calciolo di buon spessore riesce ad
alleviare bene l’urto sulla spalla, e tende a spostare verso destra la volata.
Con le munizioni di 28 grammi, non si è verificato il benché minimo problema d’
alimentazione delle cartucce in entrambi i fucili e tutte sono state esplose in
tempi rapidissimi. I 10 colpi totali del Benelli sono un volume di fuoco
impressionante, ma anche gli 8 colpi del Fabarm non scherzano per rapidità e
facilità di sparo.
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L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di agosto
2003.
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Produttore: Benelli armi spa, via della Stazione 50, 61029 Urbino (Pu), tel.
07.22.30.71, fax 0722-30.72.06, www.benelli.it, marketing@benelli.it
Modello: M1 Super 90 Practical
Tipo: fucile semiautomatico ad anima liscia
Calibro: 12/76
Capacità serbatoio: 9 colpi (con munizioni di 70 mm)
Funzionamento: inerziale
Canna: in acciaio speciale, cromata internamente
Lunghezza canna: 650 mm
Strozzature: strozzatori intercambiabili Mobilchoke
Mirino: metallico, regolabile in altezza
Castello: in Ergal
Chiusura: geometrica a testina rotante
Sicura: a traversino
Calcio: in materiale sintetico, a pistola
Asta: in materiale sintetico
Peso: 3.350 grammi
Finiture: castello anodizzato, canna brunita opaca antiriflesso
Dotazione di serie: 4 strozzatori e chiave, maglia portacinghia, diottra Lpa
Prezzo: 1.310 euro, Iva inclusa
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Produttore: Fabarm spa, via Averolda 31, 25039 Travagliato (Bs), tel.
03.06.86.36.32, fax 03.06.86.36.84, www.fabarm.com, info@fabarm.com
Modello: Sat 8 (Semiauto tactical)
Tipo: fucile semiautomatico ad anima liscia
Calibro: 12/76
Capacità serbatoio: 7 colpi (con munizioni di 70 mm)
Funzionamento: presa di gas con pistone Pulse
Canna: Tribore, in acciaio speciale, cromate internamente
Lunghezza canna: 510 mm
Strozzature: strozzatori esterni Multichoke
Mirino: in fibra ottica
Castello: in Ergal
Chiusura: geometrica, a rampone oscillante
Sicura: a traversino
Calcio: in materiale sintetico, a pistola
Asta: ergonomica in materiale sintetico
Peso: 3.370 grammi
Finiture: castello anodizzato, canna sabbiata antiriflesso, otturatore ed
elevatore finiti Pvd
Dotazione di serie: valigetta, coprifiletto e chiave, diottra Lpa, due
Picatinny rail
Prezzo: 1.210 euro, Iva inclusa