Dopo Rugiero e Vespasiano, anche Gianfranco Mantelli presenta la propria candidatura alla presidenza dell’Uits
È Gianfranco Mantelli, magistrato in pensione ed ex agonista di Tiro a segno, il terzo candidato alla presidenza della Uits, dopo il commissario straordinario Igino Rugiero e il presidente del comitato regionale Campania Costantino Vespasiano. “Molti mi conoscono, di persona o di nome, dato che sono nell’ambiente, pur senza mai avere rivestito cariche federali, da svariati decenni”, ha dichiarato Mantelli in un comunicato inviato a presidenti di sezione, rappresentanti dei tecnici e degli atleti: “comunque, qui di seguito mi presento, e delineo una bozza di generico “programma elettorale”, in ordine di priorità e per punti essenziali, senza alcuna pretesa di esaurire i numerosi ed importanti temi che una nuova Uits dovrà affrontare nel prossimo quadriennio e nel prossimo futuro, e cercando di evitare di appesantire l’esposizione con troppe ipotesi o dichiarazioni di intenti, che rischiano di rimanere impraticabili, quantomeno perché eccessivamente articolati o poco concreti o caratterizzati da impostazioni concettuali eccessivamente burocratizzate. Principio che nella vita e nella professione ho sempre cercato di seguire è “Fatti e non parole”, ossia concretezza, rigore, chiarezza, essenzialità, determinazione, collaborazione, lavoro di squadra”.
“Sono Gianfranco Mantelli, classe 1947, coniugato, con due figli (uno medico e l’altra avvocato). Laureato in giurisprudenza, sono stato dal 1972 Funzionario direttivo dello Stato e poi Avvocato; dal 1977 al 2017, anno del pensionamento, Magistrato ordinario, da ultimo con le funzioni direttive superiori di Presidente di Tribunale. Sono iscritto alla Uits dal 1963 e sono stato in Nazionale per 27 anni, dal 1965 al 1992. Ho partecipato a due Olimpiadi (Montreal e Mosca) in PA. Sono stato Vice Campione del Mondo (Seul 1978) e Vice Campione Europeo (Bucarest 1977); ho vinto i Giochi del Mediterraneo di Algeri nel 1975; una
decina di volte Campione Italiano Assoluto. Ho detenuto il record italiano di PA dal 1991 per una quindicina d’anni, rimasto imbattuto fino al cambio di regolamento (.22 LR in luogo del .22 Short).
“Ristrutturazione organica della Uits. Con riferimento alla sua duplice natura – di Ente pubblico e di Federazione sportiva – la Uits appare assolutamente carente tanto sotto il profilo strutturale quanto, come diretta conseguenza, sotto quello funzionale, in particolare quanto alle competenze di natura pubblicistica, ove le deficienze appaiono macroscopiche. Si impone, pertanto, preliminarmente, la sua radicale ristrutturazione organica, centrale ma anche locale, ovvero a livello di Comitati Regionali e di Sezioni, che sia coerente con le esigenze della corretta amministrazione e gestione di un Ente pubblico e di una Federazione sportiva nazionale, in tutte le sue articolazioni.
La duplice veste dovrà rispecchiarsi in strutture adeguate alle rispettive finalità istituzionali, con organici congrui per numero e professionalità. E così, da un lato, dovrà essere incrementato l’impegno della Uits nella collaborazione tecnica e nella assistenza giuridica – qualificata e gratuita – alle Sezioni, tanto nella fisiologia della loro attività e della loro interlocuzione con gli Uffici pubblici (Ministero Difesa, Genio, Ministero Interni, Comandi territoriali, Comuni, eccetera), per il tramite di efficienti uffici specializzati, quali l’Ufficio poligoni, l’Ufficio legale, l’Ufficio amministrazione, a tal fine adeguatamente potenziati; quanto nella – purtroppo ricorrente – patologia di tali rapporti o in presenza di eventi gravi ed imprevedibili.
Dall’altro lato, la Uits dovrà occuparsi di tutte le discipline sportive del tiro, non soltanto delle specialità Issf, come purtroppo si verifica da troppo tempo, con il concreto abbandono dell’Avancarica (che, a mio avviso, vuol dire rinnegare le proprie origini), o con il trascurare il Tiro dinamico sportivo, il Bench Rest, l’ex ordinanza, il Tiro a lunga distanza, o mancando di valorizzare adeguatamente il Tiro Paralimpico: la Uits deve essere la casa di tutti i tiratori, di qualsiasi origine e specialità, e deve garantire loro uguale status e uguali diritti ed accogliere al suo interno i loro rappresentanti.
Rapporti della Uits con le Sezioni e i comitati regionali. Dopo che già con l’ultima presidenza Obrist vi era stato qualche episodio a indicare la presenza di problematiche, in particolare in ordine al contenuto e ai limiti della autonomia delle Sezioni, tre anni e mezzo di commissariamento straordinario della Uits hanno comportato il definitivo deterioramento di tali rapporti, con lo stravolgimento del corretto assetto gerarchico, di fatto degenerato nella imposizione di un rapporto fondato sull’accentramento e l’autoritarismo, senza alcuno spazio per la collaborazione e la condivisione nel comune interesse del Tiro a segno, tanto che ne è conseguito un – inconcepibile e deprecabile – contenzioso in sede giudiziaria e disciplinare. Questo atteggiamento ha portato a iniziative commissariali che – a prescindere dalla illegittimità, eventualmente da rilevarsi e sanzionarsi nelle sedi proprie – hanno totalmente estromesso sia l’Assemblea delle Sezioni (organo federale primario, sui cui poteri e competenze il Commissario Straordinario non era autorizzato a intervenire minimamente, al contrario di quanto concretamente avvenuto: vedi mancata approvazione del bilancio e mancata indizione delle elezioni), sia le Sezioni e i loro presidenti, sia i Comitati regionali e i loro presidenti. Questa situazione va assolutamente superata, con una radicale inversione di tendenza, che comporti una condivisione nelle scelte e decisioni importanti, con la giusta impostazione dei rapporti fra centro e periferia, basata su un diverso approccio – quantomeno collaborativo e mai impositivo – e secondo canoni statutari da rivedere e puntualizzare al più presto, anche in considerazione delle recenti (indebite, ovvero non corrette nella forma e nella sostanza) iniziative commissariali di modifica dello Statuto Federale, atte non solo ad alterare i rapporti centro-periferia, condizionando e limitando grandemente l’autonomia delle Sezioni, ma anche, in modo gravissimo, gli stessi assetti sezionali, posto che, in primo luogo e per di più, non tengono minimamente in considerazione né le diversità dimensionali né le caratteristiche locali, che fanno di ogni Sezione una realtà unica e non omologabile, tantomeno in modo così grossolano.
Sarà l’Assemblea Generale a deliberare regolarmente uno Statuto che sia moderno ed agile (ora sono ben 54 articoli!), concreto, coerente, rispettoso della autonomia delle Sezioni, che detti solo regole generali essenziali ed adeguate per tutte, e, soprattutto, sia fondato sui principi di democrazia e buona amministrazione, come sanciti dalla nostra stessa Costituzione.
Immagine della Uits. Appare evidente a tutti che la nostra Federazione non ha una immagine adeguata dinanzi alla opinione pubblica. I motivi, ovviamente, hanno varia natura, e discendono anche da riserve mentali e luoghi comuni risalenti nel tempo, che, quando si parla di armi, sono duri a morire. Sta a noi, con il nostro impegno personale e il nostro esempio, dimostrare la infondatezza ed inattualità di tali pregiudizi, ma è soprattutto la Federazione che deve darsi una immagine nuova, capace di superare quegli ostacoli anacronistici con una efficiente comunicazione, gestita da giovani con i moderni mezzi della tecnologia e della rete, capace di fare breccia nella mente e nel cuore della gente, senza quei ridicoli complessi che hanno portato a definire “palestre” i poligoni a 10 metri! De Coubertin sparava di Pistola Libera e considerava il tiro (non il pugilato) la vera “nobile arte”!
Ciò sta a significare che per il tiro è fondamentale che l’immagine della Federazione sia d’ora in poi gestita in modo professionale, ed aggiornata e diffusa adeguatamente, incrementando l’attività pubblicitaria e anche le iniziative, a qualsiasi livello territoriale, soprattutto nei confronti dei giovanissimi (e dei loro genitori), che sono il futuro di tutti gli sport, e del nostro in particolare. Sarà un impegno notevole, su molti fronti, che necessiterà del coinvolgimento di molti soggetti, pubblici e privati, e di attività di promozione da impostare in modo moderno, adeguato ai canoni attuali della comunicazione, senza remore né riserve, perché i tempi corrono veloci e per il tiro è vitale che ci si scrolli di dosso i limiti di visioni obsolete.
Perché i nostri campioni (grazie a Dio non mancano) non possono essere degli “influencer”? Perché non si possono fare convenzioni con enti, società, televisioni, scuole, che diffondano la vera
immagine, nobile e pulita, del Tiro a Segno? Perché non ci possono essere sponsor che supportino la nostra immagine e ci mettano in condizione di incrementare l’attività e portarla in ogni angolo del nostro Paese? La Uits dovrà farsi carico di tutte queste esigenze, voltare finalmente la pagina buia dei lunghi anni di gestione commissariale e tornare alla agognata normalità. Mettiamocela tutta: la Federazione siamo noi e il futuro è nelle nostre mani! Una volta regolarizzato l’iter delle elezioni, cercherò di farmi sentire di persona con il maggiore numero possibile di Voi, perché sarà difficile vederci prima della assemblea, date le attuali restrizioni da pandemia. Comunque, a breve provvederò a comunicarVi i nominativi degli amici che riterranno di seguirmi in questo impegno quali candidati Consiglieri Federali e, se del caso, a diffondere un “programma elettorale” maggiormente approfondito e dettagliato”.