Si è aperta ufficialmente la corsa alle elezioni per il rinnovo della presidenza e del consiglio direttivo dell’Uits, con la pubblicazione sul sito dell’Unione della sezione “speciale assemblea elettiva 2021”, che contiene la lettera di convocazione, l’elenco provvisorio degli aventi diritto al voto e la modulistica per avanzare le proprie candidature. Sta destando sconcerto tra le sezioni Tsn una evidente discrasia tra quanto riportato nello statuto e quanto, invece, riportato nel modulo, relativamente a una specifica causa di ineleggibilità.
Nello statuto Uits (approvato ed entrato in vigore poche settimane or sono dopo una travagliatissima gestazione), infatti, è specificato che tra gli ineleggibili figurano “coloro che abbiano in essere controversie giudiziarie con il Coni, le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate o gli altri organismi riconosciuti dal Coni”, con ciò plausibilmente intendendosi che si parli di soggetti che abbiano in prima persona controversie con gli enti indicati.
Nel modulo, invece, secondo quanto denunciato dai presidenti di Tsn, è riportata un’indicazione ben più estensiva, che prevede l’obbligo di dichiarare, tra i requisiti per l’eleggibilità, “di non avere controversie giudiziarie in corso a titolo personale o quale membro di un organo delle Sezioni Tsn contro l’Unione italiana tiro a segno, il Coni, le Federazioni sportive nazionali, le Discipline sportive associate o altri organismi riconosciuti dal Coni”.
La conseguenza logica è che a essere a questo punto incandidabili non sono soltanto i soggetti che in prima persona hanno contenziosi giudiziari con la Uits, bensì anche coloro i quali siano presidenti o membri del consiglio direttivo di un Tsn che, in quanto tale, abbia controversie in atto con l’Unione. Con questa interpretazione risulterebbero incandidabili anche quei consiglieri di Tsn che abbiano espresso voti contrari rispetto all’apertura della controversia da parte della sezione!
È appena il caso di ricordare che un’ampia rappresentanza di sezioni Tsn ha in questo momento vertenze, innanzi la giustizia amministrativa, con l’Uits al riguardo proprio delle questioni inerenti lo statuto e l’indizione delle elezioni, vertenze che si auspica possano concludersi prima dell’effettivo svolgimento delle elezioni, ma che potrebbero anche non essere concluse in quella data. È altrettanto evidente che l’effetto concreto di questa interpretazione “estensiva” dello statuto, in combinazione con il parere reso dalla commissione giuridica del Coni sui candidati ultra-sessantacinquenni, avrebbe l’effetto di escludere dalla candidatura per le cariche di vertice dell’Uits, ogni possibile soggetto facente parte dell’Unione in senso più ampio, che nei mesi precedenti abbia espresso posizioni in dissenso rispetto alla linea del commissario straordinario, che peraltro risulta aver annunciato la propria candidatura alla presidenza fungendo così, al contempo, da soggetto che fissa le regole del gioco, da arbitro e da giocatore. Questo triplice ruolo evidenzia un clamoroso conflitto di interessi, che potrebbe essere risolto solo nel momento in cui il commissario straordinario e i candidati alla presidenza fossero soggetti diversi. A meno di non volere che l’elezione si risolva in una colossale farsa, foriera di ulteriori contenziosi giudiziari.