Sono state 3,22 milioni le richieste di accesso al Background check, il controllo preliminare con il database dell’Fbi per l’acquisto di armi nelle armerie statunitensi, per il mese di maggio 2021. Rispetto al mese di aprile c’è una flessione dell’8 per cento, ma rispetto al mese di maggio 2020 (già di per sé “caldo” in fatto di acquisti armieri, in conseguenza dell’emergenza Covid e dei disordini del Black lives matter), segna un +4 per cento. Considerando il dato aggregato dei primi 5 mesi dell’anno, l’aumento delle vendite rispetto al 2020 ammonta a un +25 per cento, il che sembra consentire già adesso di considerare il 2021 come l’anno record assoluto della storia americana, in fatto di vendite di armi ai cittadini.
Analizzando più nel dettaglio gli acquisti, secondo uno studio compilato dalla Northeastern university e dall’Harvard Injury control research center si scopre che dall’inizio dell’anno oltre un quinto degli acquirenti americani ha comprato un’arma per la prima volta, portando al 39 per cento la statistica delle case a stelle e strisce nelle quali è detenuta almeno un’arma, contro il 36 per cento di solo 5 anni fa (2016). Di questi “first time buyer”, la metà erano donne, il 20 per cento erano afroamericani e il 20 per cento ispanici. Secondo lo stesso studio, in tutta la federazione i possessori di armi sono per il 63 per cento uomini, il 10 per cento sono afroamericani e il 12 per cento ispanici.