I giovani, e in particolare le donne, sono sempre più interessati alla carriera in divisa: è quanto emerge dall’Osservatorio sulle professioni in divisa 2021, realizzato da Skuola.net in collaborazione con Nissolino Corsi, presentato durante l’evento Obiettivo futuro: le donne che scelgono la divisa.
Nel 2021, l’indagine – giunta alla sua quarta edizione – ha coinvolto 50mila studenti e studentesse di scuole di secondo grado e università. E la proporzione di ragazze che si dicono disposte a intraprendere questo tipo di carriera ha ormai raggiunto quella che si registra tra i colleghi maschi, nell’ordine di 2 su 5. Nei prossimi anni, quindi, potremmo assistere a una crescita delle “quote rosa” anche in questo settore.
Nella premiazione, avvenuta a Roma, della terza edizione del Concorso “Onore al Merito” – organizzato dall’associazione AssOrienta e dalla stessa Nissolino Corsi, delle circa trecento borse di studio finalizzate alla formazione in vista delle prove concorsuali per entrare nei vari corpi, oltre la metà sono andate alla componente femminile.
“Incontrando migliaia di giovani ogni anno durante le nostra attività di orientamento”, ha dichiarato Valentina Galeno Mellucci, presidente di AssOrienta, “ho constatato che, quando si affronta il tema professioni in divisa, specialmente le ragazze mostrano un conflitto interiore tra le forti ambizioni e la paura di non riuscire a conciliarle con i progetti di vita personali”. Un’affermazione, la sua, suffragata anche da un sondaggio commissionato dallo Stato Maggiore della difesa, dal quale emerge, specialmente dal punto di vista delle giovani donne, un’apparente incompatibilità tra vita militare e vita privata: per il 28% si tratta di una carriera che richiede troppo tempo e che non lascia spazio alla vita personale, per il 15% che non consente di avere una famiglia e/o di seguirla.
Nel frattempo, a smentire questo luogo comune ci pensano sia le forze armate sia quelle di polizia, dove la parità di genere è sempre più qualcosa di assodato: “Le donne in divisa”, ha sottolineato l’ammiraglio di divisione della marina militare Fabio Agostini, “sono ormai una realtà e si sono dimostrate capaci di svolgere i loro compiti in tutti i teatri operativi e in tutti i settori dove sono state impiegate al pari dei colleghi uomini. Il loro impiego ha portato peraltro capacità nuove e possibilità di meglio interagire con alcune realtà soprattutto in quei contesti dove la differenza di genere è particolarmente sentita, come il mondo arabo”.
L’Osservatorio, peraltro, ha evidenziato un grado di motivazione e ambizione che tra le ragazze è molto più alto rispetto a quello dei ragazzi: 4 su 10 vorrebbero intraprendere la carriera di rango più elevato – quella da ufficiale – che invece interessa in via prioritaria solo al 18% della loro controparte maschile, che al contrario si orienta in massa (56%) verso la strada intermedia da sottufficiale. E, una volta arruolate, le ragazze non si porrebbero limiti: l’87% di loro pensa che una donna possa tranquillamente aspirare alle posizioni di vertice. Il problema qui sarebbe soprattutto per la controparte maschile: ben 2 su 5 non si sentirebbero a proprio agio nel ricevere ordini da una donna e/o nell’impartirli.
“La normativa italiana – rassicura l’Ammiraglio Agostini – è un modello di reclutamento tra i più avanzati del mondo per quanto riguarda le pari opportunità. Abbiamo donne al comando di unità più o meno grandi e durante la mia esperienza non ho mai registrato problemi di riconoscimento di autorità. Gli equipaggi e i componenti dei reparti a terra riconoscono la funzione di chi ha la responsabilità di comando. E’ questo che viene insegnato loro nelle accademie così come nelle scuole di formazione dei vari gradi”.
Ma quali sono le divise preferite dagli aspiranti arruolati? Tra le Forze armate, sia i maschi sia le femmine guardano, nello stesso ordine, a esercito, carabinieri, aeronautica e marina. In cima alla classifica delle forze di polizia, invece, si attesta la polizia di Stato, seguita dalla guardia di finanza; unica discordanza sull’ultimo gradino del podio, con le ragazze che optano per la polizia penitenziaria mentre i ragazzi propendono per i vigili del fuoco.