Su un treno che viaggiava lungo la costa adriatica si è consumata un’aggressione, l’ennesima, a due agenti della polizia ferroviaria, da parte di un marocchino in stato confusionale che (ed è il colmo) i due agenti stavano cercando di soccorrere perché manifestava atteggiamenti autolesionisti. Uno dei due agenti ha riportato la frattura di alcune costole e una vistosa ferita alla testa con trauma cranico, l’altro ha riportato svariate contusioni e abrasioni.
Le organizzazioni sindacali di categoria evidenziano la criticità della situazione nella quale si trovano a operare gli agenti della Polfer: “Questi episodi accadono perché certe persone, che non hanno nulla da perdere, sanno che le forze dell’ordine, in Italia, sono l’anello debole della catena. Nei loro Paesi mai alzerebbero un dito contro la polizia. Ma qui si sentono impuniti”, ha commentato il deputato della Lega, Gianni Tonelli, segretario nazionale aggiunto del sindacato di polizia Sap in una intervista a Il Giornale. Gianni Pollastri, segretario Fsp della polizia di Stato, ha aggiunto: “Una gestione lacunosa dell’immigrazione e un sistema penale affievolito nella sua funzione di deterrenza spingono chi non è incline al rispetto delle regole del vivere civile a imporsi con violenze e prepotenze nei confronti di chi deve far rispettare qualsiasi regola. Siano poliziotti, controllori, infermieri o insegnanti?”. Amedeo Landino, segretario del Siulp, sottolinea come i treni “sono diventati campi di battaglia, come dimostrano le continue aggressioni al personale e alla Polfer. Ecco perché come Siulp da tempo chiediamo giubbetti sottocamicia e Taser, per fare fronte a questa deriva”.
Il Taser, in effetti, è al momento escluso dalla distribuzione alla polizia ferroviaria e alla stradale, specialità peraltro escluse finora anche dalla distribuzione dello spray antiaggressione (che, peraltro, nell’ambiente chiuso dello scompartimento di un treno potrebbe avere svariate controindicazioni di impiego).