La storia drammatica del film western Rust, le cui riprese nel New Mexico sono state drammaticamente interrotte dalla morte della direttrice della fotografia Halyna Hutchins, colpita accidentalmente da un revolver impugnato dal protagonista Alec Baldwin, si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo aver raggiunto un accordo stragiudiziale con la famiglia della vittima, Baldwin ha infatti presentato una formale citazione in giudizio per quattro membri dello staff, accusandoli di negligenza per aver consentito che sul set giungessero munizioni vere a palla. I citati in giudizio sono la maestra d’armia Hannah Guttierrez-Reed, la maestra di scena Sarah Zachry, il primo assistente alla regia e coordinatore della sicurezza David Halls e il fornitore delle munizioni Seth Kenney, titolare dell’azienda Pdq Arm & prop, che ha fornito sia le armi di scena sia le cartucce.
La citazione in giudizio di Baldwin si incrocia con quella avanzata in precedenza da un altro membro dello staff, Mamie Mitchell, e nel suo atto Baldwin chiede tra le altre cose una quota degli eventuali risarcimenti che Mitchell potrebbe ottenere da Baldwin e chiede che rispondano per gli eventuali danni valutati nei suoi confronti. Nell’atto di citazione, è spiegato che Baldwin “è stato erroneamente considerato, più di chiunque altro, l’autore di questa tragedia. L’attore cerca di riabilitare il suo nome”. Nella citazione si afferma inoltre che “questa tragedia è avvenuta sul set di un film, non in un poligono di tiro, non in un campo di battaglia, non in un luogo in cui possa esistere anche una remota possibilità che un’arma contenga munizioni vere”.