Il ministro dell’Interno tedesco Nancy Faeser (del partito socialdemocratico, Spd) ha annunciato nei giorni scorsi un progetto per l’inasprimento delle norme vigenti in Germania in materia di possesso legale di armi. In particolare, assecondando anche (sembra) una specifica indicazione da parte degli organi di polizia, la proposta prevede la messa al bando delle armi semiautomatiche “di aspetto militare”, secondo la motivazione che sarebbero le armi preferite dagli stragisti, come Breivik in Norvegia. In modo meno esplicito, ma non per questo meno concreto, a preoccupare le autorità sarebbe stato il numero di armi di questo tipo trovate in possesso (legalmente) agli appartenenti del movimento Reichsbürger, organizzazione neo-monarchica di estrema destra giunta agli onori (si fa per dire) delle cronache all’inizio dello scorso dicembre, per un tentativo di golpe.
Seguendo, invece, i disordini che si sono verificati a Capodanno in alcune città tedesche, nel corso dei quali sono state compiute azioni di disturbo nei confronti di cittadini e anche delle forze di polizia con armi a salve caricate con munizioni urticanti al capsicum, la proposta di legge del ministro prevede anche di obbligare al rilascio della cosiddetta “licenza piccola” (klein waffenschein) non solo per il porto in pubblico di questi strumenti, ma anche per l’acquisto. La “licenza piccola” si propone che sia necessaria anche per l’acquisto delle balestre, attualmente di libera vendita (come peraltro in tutto il resto d’Europa). Questo perché, sempre secondo le autorità di polizia, i membri del Reichsbürger sarebbero stati trovati in possesso di un quantitativo cospicuo di questi strumenti.
Le associazioni venatorie e dei tiratori sportivi hanno espresso la propria contrarietà nei confronti del progetto di legge, ritenuto vessatorio e inutile ai fini della sicurezza pubblica: le associazioni sottolineano che, anziché fare nuove leggi, sarebbe molto più importante assicurare il rispetto di quelle già esistenti, cosa che non sempre è assicurata in modo efficiente a causa di carenze di organico negli uffici di polizia in particolare in alcune zone. Questa è anche la posizione del partito liberal democratico Fdp (in particolare del ministro delle Finanze Christian Lindner) e, secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal Rheinische post, l’Spd potrebbe essere disposto a rinunciare alla messa al bando totale delle armi “di aspetto militare” in un tentativo di mediazione politica, a favore di un obbligo di stoccaggio separato delle componenti di queste armi. La diatriba è, ovviamente, solo all’inizio…