Eolico e fotovoltaico spaccano il fronte ambientalista

È guerra tra associazioni ambientaliste sull’eolico e il fotovoltaico: Wwf e legambiente spingono per l’installazione, mentre la Coalizionearticolo9 ne evidenzia le criticità ambientali e turistiche

Le varie sigle animaliste, ambientaliste, protezioniste e catastrofiste si stanno scontrando sulle fonti rinnovabili: Wwf e Legambiente continuano a sostenere la corsa all’istallazione di sempre più pale eoliche e fotovoltaico sui campi agricoli. Dall’altro fronte spiccano 13 associazioni riunite sotto un’unica squadra, denominata Coalizionearticolo9, tra le quali Altura, Mountain Wilderness, Amici della Terra, ProNatura, AssoTuscania, AltrItalia Ambiente, Associazione Bianchi Bandinelli, Lipu Puglia e Basilicata più diverse altre.

Abbiamo già espresso la nostra opinione sulla corsa indiscriminata ai sovvenzionamenti dell’Europa per l’istallazione da parte di grandi multinazionali, spesso estere, di eolico e fotovoltaico: certo il business è grande, anche perché i vari governi vedono ormai quello delle energie rinnovabili, come il salvataggio del pianeta dai cambiamenti climatici. Ed è singolare che le suddette Wwf e Legambiente, sempre così attente e avvelenate contro il pallino di piombo dei cacciatori, spingano poi così tanto per la devastazione trasversale del nostro territorio, apparentemente sorde ai problemi delle specie migratorie insidiate sui valichi dalle pale eoliche, ma altrettanto lancia in resta per i migratori “sterminati dalle doppiette” per la nuova proposta di legge Bruzzone. Da dati della soprintendenza speciale per il Pnrr, che è un organo del Ministero della Cultura, i nuovi impianti presentati per la connessione, 336.000 megawattora di potenza, rappresentano già 4,7 volte l’obiettivo che ci si è preposti di istallare a livello europeo entro il 2030. Quindi più che una corsa a nuovi impianti è una vera e propria abbuffata rinnovabile. Ma la suddetta Coalizionearticolo9 ha posizioni completamente divergenti rispetto all’efficacia di tali rinnovabili per il cambiamento del riscaldamento globale. Secondo i loro dati, l’Italia partecipa al riscaldamento globale con appena lo 0,8% delle emissioni globali. Per quest’ultimi rappresenta pericolo maggiore la cementificazione, che peraltro è aumentata a dismisura proprio per poter istallare tali pale eoliche. Coalizionearticolo9 intende portare avanti la difesa del nostro paesaggio, unico vero grande valore e altrettanto grande elemento di attrazione del turismo estero per la nostra terra. Analoghe proteste si stanno svolgendo proprio in questi giorni sia da parte della provincia di Rimini sia dai sindaci della Valmarecchia, disponendo perfino gli stati generali contro l’eolico e il fotovoltaico a terra organizzato anche da Italia Nostra. Oltretutto, mentre siamo il paese del sole, sempre meno però, non siamo assolutamente il paese del vento: le perturbazioni, che arrivano principalmente dall’atlantico, vengono deviate dalle nostre Alpi. Mentre tutti i venti, deboli peraltro, che arrivano da est oppure ovest, vengono fermati dagli Appennini che percorrono tutta l’Italia. Al contrario di come avviene nei paesi nordici, in Portogallo, in Francia, Inghilterra e Paesi Bassi, che mancando di grandi catene montuose sono letteralmente spazzati da venti fortissimi quasi tutto l’anno. Sarà per questo che veniamo chiamati il “Bel Paese”? Sarà per questo che milioni di turisti vengono a godersi il nostro paesaggio pulito e non infestato dalle manie salvapianeta contestate appunto dalla Coalizionearticolo9?