Le armi corte adottate dalla Germania nella prima metà del XX secolo e utilizzate nella prima e nella seconda guerra mondiale sono diventate assolutamente iconiche della progettazione e produzione delle armi da fuoco a retrocarica: parliamo di due veri mostri sacri, rappresentati dalla Luger P08 (foto sotto) per quanto riguarda la prima guerra mondiale e della Walther P38 (sopra) per quanto riguarda la seconda guerra mondiale. Armi meccanicamente molto differenti per quanto riguarda tipologia di scatto e percussione (Singola azione e percussore lanciato la Luger, Azione mista e cane esterno la P38), sistema di chiusura, tecniche di costruzione eccetera. Accomunate, tuttavia, da una ben precisa caratteristica: quella di avere la canna completamente scoperta. Un caso? Semplice coincidenza? Oppure si è trattato di una specifica richiesta tecnica da parte delle autorità preposte alla valutazione di queste armi in vista della loro adozione ufficiale?
L’alba della pistola semiautomatica
Va detto innanzi tutto che la prima delle due armi a essere adottate dall’esercito tedesco, cioè la Luger, è stata concepita tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX: prima dell’adozione da parte dell’esercito, nel 1908, era stata già adottata dall’esercito svizzero (nel 1900 e poi nel 1906) e dalla marina tedesca (nel 1904). La precisazione è doverosa per inquadrare il contesto storico-progettuale dell’epoca che, in effetti, prevedeva che la maggior parte delle pistole semiautomatiche “di grosso calibro” e per impiego militare del periodo avessero la canna completamente scoperta: pensiamo per esempio alla Mauser C96, alla Borchardt (dalla quale la Luger deriva strettamente) eccetera. Quindi in effetti, per l’adozione della P08, è possibile che la caratteristica della canna scoperta fosse un elemento non specificamente “cercato” dalle autorità tecniche governative, bensì semplicemente ricevuto in “dono” per il fatto che era una tendenza progettuale dell’epoca. Con il volgere del XX secolo, tuttavia, hanno fatto la loro comparsa i primi progetti di armi con canna completamente inserita all’interno del carrello e/o del telaio dell’arma, pensiamo sul suolo europeo alle pistole Steyr 1907 e 1912, le Browning 1900, 1903 e 1910, negli Stati Uniti le Colt 1903 e 1911 e così via. Armi che, in effetti, ebbero una notevole diffusione sia a livello civile, sia a livello militare.
L’adozione della P38
Secondo quanto tramanda la leggenda, quando si trattò di valutare l’adozione di una nuova pistola semiautomatica per l’esercito tedesco, alla fine degli anni Trenta del XX secolo, che fosse più rapidamente riproducibile in serie rispetto alla Luger P08, le autorità militari tedesche valutarono la canna sporgente come elemento essenziale di valutazione per l’adozione, facendo esplicito riferimento alla memoria storica della grande guerra e in particolare al fango della guerra di trincea: le autorità tecniche tedesche, in effetti, valutarono che la canna scoperta potesse avere un valore aggiunto per due ragioni, la prima era che anche in presenza di forte sporcizia, fango e così via il movimento retrogrado del carrello non sarebbe stato influenzato dall’accumulo di materie estranee intorno alla canna, proprio perché la canna essendo completamente scoperta non avrebbe avuto legame alcuno con il carrello; il secondo motivo, sempre dando retta alle leggende metropolitane oggi esistenti, sarebbe stato sempre legato al primo e cioè che una canna completamente scoperta, anche nel malaugurato caso di un rigonfiamento per sparo con parziale o totale occlusione, non avrebbe ostacolato l’arretramento dell’otturatore, consentendo così di continuare l’utilizzo malgrado il danno subito.
Queste sono le motivazioni che si ritengono essere state alla base dell’adozione della P38 come arma corta da fianco in seno alla Wehrmacht e, considerando che anche nel dopoguerra è stata adottata dalla Bundeswehr un’arma praticamente identica, dal punto di vista concettuale, alla P38 del tempo di guerra (cioè la P1), possiamo dire che si tratti di una filosofia che ha resistito molto a lungo, quantomeno fino alla fine della guerra fredda.