La riforma dello status giuridico delle Afv

Un emendamento alla legge di bilancio mette fine al limbo giuridico e fiscale nel quale le Aziende faunistico venatorie erano confinate da decenni. Soddisfazione espressa da parte del Cncn

Il Comitato Nazionale Caccia e Natura (Cncn) ha diffuso un comunicato nel quale “esprime vivo apprezzamento per l’approvazione dell’emendamento in Legge di Bilancio che mette fine al limbo giuridico e fiscale in cui le Aziende Faunistico-Venatorie (Afv) erano confinate da decenni, riconoscendo loro gli strumenti legali per operare come imprese. La misura, frutto dell’azione congiunta di Coldiretti, AB – Agrivenatoria Biodiversitalia e Cncn, segna una vittoria decisiva per la gestione del territorio rurale, la tutela degli habitat e la chiarezza fiscale”.

“Come Comitato Nazionale Caccia e Natura non possiamo che esprimere tutta la nostra soddisfazione per una riforma che il settore attendeva da anni, e che arriva come risultato di un lavoro corale e tenace, volto a restituire dignità e prospettiva a chi realmente custodisce territorio e biodiversità” ha commentato Maurizio Zipponi, Presidente del Cncn. “Desideriamo, più di tutto, ringraziare AB – Agrivenatoria Biodiversitalia, Coldiretti e in particolare il prezioso contributo del suo Presidente, Ettore Prandini, con cui abbiamo condiviso gli sforzi profusi in questi mesi che hanno reso possibile il raggiungimento di questo risultato”.

“In Italia”, spiega il comunicato, “operano oltre mille Aziende Faunistico-Venatorie, responsabili di circa un milione di ettari di territorio: con questa modifica si attua finalmente un circolo virtuoso tra l’attività venatoria, agricola e turistica, al fine di valorizzare sempre più il 15% del nostro territorio agrosilvopastorale, rendendolo un patrimonio unico di bellezza e biodiversità. Non è corretto affermare che questo emendamento riapre le riserve dopo quasi cinquant’anni, in quanto le aziende faunistico venatorie, come noto, sono già aperte all’attività venatoria”.