Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la legge di riforma della legittima difesa. Inviando, però, ai presidenti delle camere e al presidente del consiglio un messaggio in cui…
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato oggi la legge di riforma della legittima difesa approvata in via definitiva lo scorso 28 marzo. Oggi era, per l’appunto, l’ultimo giorno utile previsto per il suo visto. Il presidente avrebbe potuto rinviare il provvedimento alle camere qualora avesse ravvisato motivi di incostituzionalità, ha invece deciso di firmare inviando, però, ai presidenti delle camere e al presidente del consiglio un messaggio di commento.
"Va preliminarmente sottolineato che la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l'azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia", ha scritto Mattarella, "L'art.2 della legge, modificando l'art.55 del codice penale, attribuisce rilievo decisivo “allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto”: è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta. Segnalo che l'articolo 3 della legge in esame subordina al risarcimento del danno la possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena, nel caso di condanna per furto in appartamento o per furto con strappo ma che lo stesso non è previsto per il delitto di rapina. Un trattamento differenziato tra i due reati non è ragionevole poiché – come indicato dalla Corte costituzionale, nella sentenza n. 125 del 2016 – gli indici di pericolosità che possono ravvisarsi nel furto con strappo si rinvengono, incrementati, anche nella rapina”.